Disordini biancocelesti
Da festa a teppismo. L'altra sera a Prati, a piazza della Libertà, stretta tra il Lungotevere e via Cola di Rienzo, la celebrazione per i 111 anni della società sportiva Lazio si è trasformata in uno scontro tra un gruppo di tifosi e le forze dell'ordine. Bilancio: un arresto, dieci identificati e venti feriti lievi: 14 poliziotti e sei carabinieri. E poi danneggiamenti alle vetrine di alcuni negozi, alle auto in sosta, cassonetti dell'immondizia in fiamme, bombe carta e attimi di paura in strada. Il programma prevedeva tutt'altro. In serata oltre mille sostenitori biancocelesti si sono dati appuntamento in piazza per l'anniversario della loro squadra del cuore. Striscioni, cori, dimostrazioni di entusiamo per una compagine che quest'anno sta andando alla grande riaccendendo speranze e orgoglio. Ma non tutto è filato liscio. A un certo punto l'esultanza si è trasformata in violenza. Dai mille e più che erano in piazza si è staccato un gruppo di circa quattrocento ragazzi. Si sono coperti il volto con le sciarpe e hanno cominciato. Lancio di oggetti e sassi contro le forze dell'ordine, lo scoppio di qualche peratardo. Polizia e carabinieri hanno atteso poi sono intervenuti. Hanno caricato il gruppo per disperderlo e dissuaderlo a continuare. Ma per un po' è stato disordine. Alcuni hanno spinto i secchioni in mezzo alla strada, altri li hanno incendiati. E ancora bombe carta e lancio di oggetti contro le divise. I venti feriti tra le forze dell'ordine, infatti, sono tutti per contusioni, accompagnati in ospedale dalle ambulanze del 118 e dimessi con prognosi dai tre agli otto giorni. La tranquillità è tornata intorno alle due di notte. Su via Cola di Rienzo i resti della guerriglia urbana. A finire in manette Francesco Tomasi, 31 anni, già fermato nel 2007 perché trovato in possesso di mazze e bastoni. Per lui il questore Francesco Tagliente ha adottato il Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) per la durata di 5 anni con l'obbligo di presentarsi negli uffici di polizia tre volte durante lo svolgimento delle partite di calcio. La polizia ha accertato che Tomasi era già stato colpito dalla misura preventiva: in occasione di un incontro di calcio era stato bloccato nelle vicinanze dello stadio e sorpreso con bastoni e altri oggetti offensivi. Le cose però non sono andate come la Questura aveva previsto. Il Tribunale amministrativo del Lazio, infatti, accogliendo un ricorso del Tomasi ha sospeso il provvedimento. Riguardo agli scontri dell'altra sera le indagini sono appena iniziate. Gli agenti di Digos, Squadra mobile e Commissariato Prati hanno filmato le scene dei disordini e ora le stanno passando al setaccio per cercare di identificare i responsabili. Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha stigmatizzato gli scontri tra tifosi della Lazio e forze dell'ordine. «Gli atti di violenza non ci appartengono come club. Tifo - ha spiegato - significa partecipazione e affetto, ma senza mai travalicare e soprattutto senza mai scadere nella violenza».