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Sventato furto milionario alla Bottega dell'argento

La vetrina della Bottega dell'argento dopo il tentativo di furto

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Poteva essere un colpo da circa un milione di euro. Un furto alla «Bottega dell'argento» a Corso Vittorio Emanuele. Invece lo hanno sventato due carabinieri fuori servizio. Quattro gli arrestati, un incensurato corriere alla Sda e tre pregiudicati. Tra di loro un professionista dello scasso: Mario Arciero, 46 anni, già conosciuto per il furto al caveau della Banca di Roma al Tribunale di piazzale Clodio, messo a segno nel luglio '99 assieme a vecchi espoonenti della banda della Magliana (Massimo Carminati e Manlio Vitale) e la complcità di insospettabili, come carabinieri e direttore di banca. Stavolta Arciero era con altri due pregiudicati: Roberto Sanna, 59 anni, Aldo Panosetti, di 31, e il fratello Alessandro (38), il corriere, incensurato. L'altra sera alle 23,30 circa lui faceva il palo. Vestito con gli abiti da lavoro aveva messo il furgone della Sda davanti alla bottega per coprire gli altri tre al lavoro. Avevano scelto quell'orario, in cui la gente frequenta il centro, proprio per dare l'impressione che non avevano niente da nascondere e quindi potevano agire "alla luce del giorno". Invece il piano era un altro. Hanno creato un varco nella serranda e poi con la mazzetta hanno cominciato a colpire il vetro blindato della vetrina dov'erano esposti alcuni pezzi, anche di oreficeria, con pietre dure e zirconi. Le intenzioni erano di entrare attraverso la serranda (allarmata se qualcuno l'avesse sollevata) ed entrare nel locale svuotandolo del bottino (stimato appunto in un milione di euro circa). Anche nel caso di intrusione poteva fentrare in funzione l'impianto di sicurezza. ma iq quattro avevano lo schiumogeno per disattivarlo. I due carabinieri hanno notato il furgone, hanno visto Arciero all'opera e hanno capito. Il pregiudicato è un volto noto alla stazione di San Lorenzo in Lucina. I militari hanno chiamato la centrale del 112, hanno chiesto rinforzi e nel frattempo hanno bloccato i quattro che non hanno opposto resistenza rispettando il codice non scritto che quando le guardie ti scoprono c'è poco da fare, sono stati più brave loro. Ieri il giudice ha convalidato il fermo disponendo l'arresto in carcere per i tre pregiudicati e i domiciliari per il corriere.

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