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La raffica di sequestri non piega gli irriducibili del viaggio in due

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Ecosì i depositi giudiziari si riempiono. In alcuni casi i «quadricicli», nome tecnico delle minicar, corrono per le strade di Roma anche senza assicurazione. Nel deposito di Settebagni, per esempio, ne sono parcheggiate una sessantina. E questo numero, settimana dopo settimana, non diminuisce. Ma non è il numero massimo di auto sequestrate che si può raggiungere nel parcheggio di Settebagni. Le scuole sono infatti ancora chiuse. Non appena gli istituti riapriranno, la cifra subirà un'impennata e si passerà a circa cento minicar. I ragazzi torneranno a utilizzare le «zappatrici a motore», come le definiscono alcuni Vigili Urbani, per andare a scuola. Torneranno ad infilarcisi in due, qualche volta in tre. Nel deposito giudiziario, quello di Colleferro, le cose non cambiano. Basta farsi un giro tra le carcasse delle macchinine incidentate e guardarle per rendersi conto che la sicurezza, in questo caso, è davvero un'utopia. Fra i mezzi tolti dalla strada molti sono stati protagonisti di incidenti gravissimi, come quello su viale Jonio in cui sono rimaste ferite Sara e Camilla. Ci sono auto spezzate letteralmente in due. I danni sull'auto di federica Lupi, la ragazzina morta in un incidente all'Olgiata lo scorso aprile, ricordano molto quelli subiti dalla minicar di Sara. Tre giorni prima morì Jacopo Fanfani, nipote del celebre politico Amintore, ribaltatasi con la sua minicar mentre percorreva la tangenziale. «Sarebbe preferibile avere una serie di Smart o Panda o altre piccole ma vere auto con una centralina che ne limiti la velocità – dice un meccanico – Darebbero sicurezza perché dotate di un vero telaio che questi trabiccoli neppure hanno, almeno non degno di questo nome: di solito dei miseri tubolari a sostegno della meccanica, una struttura economicissima nonostante il costo delle minicar con altre parti che si rompono a solo guardarle». Le minicar, con un costo che parte poco meno di 8 mila euro, sono molto amate a Roma dove si concentra il 17 per cento circa delle immatricolazioni. Sono sì delle biposto, ma per viaggiare in due il guidatore deve avere almeno 18 anni, aver pagato il bollo che equivale a quello di un «cinquantino» e aver sottoscritto una polizza di assicurazione che comporta una spesa di circa 450 euro.

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