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E perché lo sci no?

Circo Massimo

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Il Live8; lo spogliarello della Ferilli davanti a centinaia di migliaia di persone per lo scudetto 2001 della Roma; la finalissima dei Mondiali di calcio 2006 vinti dagli azzurri portati in trionfo due giorni dopo con megaconcerto annesso. Ma anche gli scontri tra centri sociali e forze dell'ordine in occasione della visita a Roma nel 2004 dell'allora ex presidente Usa George W. Bush; le manifestazioni politiche con tanto di Veltroni sul palco e Di Pietro con megafono annesso; senza dimenticare la fiumana umana che si riversò all'ombra del Palatino il 3 marzo 2002 per protestare contro l'abolizione dell'articolo 18. E ancora: ogni carri armati per la Festa delle Forze Armate il 4 novembre e sfilate di antichi romani per il 21 aprile. Senza contare lo stadio da beach soccer d'estate. E il problema, secondo il centrosinistra, sarebbe organizzare una gara di sci di fondo sprint? Non c'è pace per il Circo Massimo. Negli ultimi dieci dove un tempo sorgeva il più antico circo romano e dove, secondo la leggenda, sarebbe avvenuto il ratto delle sabine, si è accavallata una lunghissima serie di eventi e kermesse dei generi più disparati. Dagli spettacoli alle manifestazioni, fino ad arrivare ai concerti e alle espressioni di giubilo di massa. Tenerne un conteggio aggiornato è praticamente impossibile. Un dato è però incontrovertibile: fino ad oggi il Circo Massimo è stato considerato un terrapieno dove organizzare qualsiasi cosa. Comprese le manifestazioni della Cgil e del Pd. Adesso, però, la sola idea di portare la Coppa del Mondo di sci di fondo nella Capitale nel 2012 scatena l'ira di tutto il centrosinistra romano. Una posizione evidentemente preconcetta e strumentale. L'obiettivo è un altro: demolire il Gran Premio di Formula Uno dell'Eur e qualsiasi iniziativa a esso collegata che porti business e promuova l'immagine di Roma nel mondo. I pregiudizi sono una brutta bestia. E in Italia difficili da estirpare. Non basta ricordare che la prima Estate Roma fu organizzata al Circo Massimo nel 1984. Né che una gara di fondo, a parte la neve artificiale (che poi si scioglie) non comporta sovrastrutture pesanti, come invece un concerto o uno stadio di beach soccer. No, i preconcetti appartengono a un'ideologia e le idee non sono buone se non vengono avanzate dalla propria area politica di riferimento. L'atteggiamento del sottosegretario Giro, in fin dei conti, è il più onesto: si porti un progetto, poi la Sovrintendenza lo valuterà ed esprimerà un'opinione vincolante e definitiva. Piccolo particolare: raramente è stata negata l'area del Circo Massimo. «L'area archeologica del Circo Massimo - spiega l'architetto Carlo Maria Sadich, che ha progettato la struttura dell'Estate Romana del 1984 al Circo Massimo - si trova nove metri sotto terra. L'unico lato dove sono stati effettuati scavi è quello della Fai. Si trattava di sondaggi effettuati negli anni Ottanta per un'opera di scavo più vasta e poi non compiuta. Fino agli anni Venti al Circo Massimo c'erano dei gazometri, buttati giù dal Fascismo per organizzare una grande fiera con strutture fisse in cemento armato. Le loro fondamenta sono ancora nel sottosuolo. Esistono foto storiche che testimoniano tutto ciò. Il Circo Massimo è un terrapieno, una spianata. E i tubi innocenti per montare un palco o una tribuna non danneggiano il patrimonio archeologico del sottosuolo. Nel 1984 l'allora sovrintendente Martinez autorizzò senza problemi l'Estate Romana. Una gara di sci di fondo con neve artificiale non comporta alcuna sovrastruttura». E allora? Qual è il problema? Qualche telecamere, un centinaio di giornalisti e appena centosessanta atleti? Cosa sono in confronto a manifestazioni con centinaia di migliaia di persone? A chi danno fastidio lo sci di fondo e la Formula Uno? Brutta cosa i pregiudizi e i preconcetti ideologici.

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