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La calza dei desideri

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Piazza Navona

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La Befana diventa moderna. Il tempo da perdere a confezionare le calze su misura è sempre meno, così si moltiplicano quelle già pronte. Walter Tortora lavora in piazza Navona da anni e ha visto cambiare gusti e costumi e venduto dolci e carbone a generazioni di bambini: «Anche la Befana si sta sempre più trasformando in Babbo Natale: la calza si prende già pronta con dolci di bassa qualità. I giochi, soprattutto quelli artigianali, invece, si comprano sempre meno». Gli anni passano e anche la vecchietta con la sottana rattoppata si adatta ai tempi. La tradizione fa i conti con il terzo millennio. Lo zucchero a tiro, i croccanti e il torrone in tranci hanno abbandonato i banchi un tempo colorati e profumati. Restano le mele caramellate, le monete di cioccolata e la ciambella romana, il dolce dell'Epifania per eccellenza. È quasi proibito passare da piazza Navona senza assaggiare l'irresistibile dolciume fritto e ricoperto di zucchero. D'altronde, la festa della Befana aveva ricevuto un duro colpo nel 1977 quando con decreto legge fu abolita per otto anni. Un tempo lungo quanto una generazione, un'attesa che però non ha scalfito la tradizione. Quando fu ripristinata, sempre per decreto, nel 1985, la festa ritrovò la sua centralità nel cuore dei bambini e anche piazza Navona ritrovò l'antico smalto. I bambini ritrovarono il piacere della calza ai piedi del letto piena dei dolci preferiti. I grandi rinnovarono la tradizione di acquistare la scopetta scacciaguai da appendere dietro alla porta di casa. Giorgio ha uno stand di fronte alla fontana dei Quattro Fiumi. Vende proprio le befanette con la scopa che aiutano ad allontare i cattivi presagi (costano da 2 a 13 euro): «Non passano mai di moda», assicura. Sono quasi scomparsi, invece, gli stand di giocattoli. Il motivo? Marco tiene nella mano la figlia piccola e spiega: «La regola è pochi regali e solo a Natale. Ma la calza della Befana la compro ancora, rigorosamente vuota. Mi piace personalizzarla, trovo assurdo prenderla preconfezionata». Eppure quelle già pronte e a prezzi scontati sono le più gettonate. Anche Alessandra gira per le bancarelle con la famiglia: «La piazza è bellissima, la calza l'abbiamo già comprata, i figli avranno al massimo un regalo a testa». Anna e Rossella danno uno sguardo alle scopette scacciaguai: «Quando eravamo piccole c'erano molti più romani che lavoravano qui - commentano - è il segno dei tempi che cambiano». La piazza a metà pomeriggio è stracolma. La giostra con i cavalli a dondolo tasforma in fantini decine di bambini. Il carretto trainato dagli asinelli non c'è più. La vecchina che vien di notte ha perso un po' del suo aspetto burbero e dolce allo stesso tempo. Ma i bambini ne vanno ancora matti. La slitta della Befana in mezzo alla piazza non resta mai vuota. I piccoli fanno la fila per fare una foto accanto alla simpatica vecchietta. Perché avrà anche le scarpe rotte, ma resta la la nonnina preferita da grandi e piccini. Dar. Mar.

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