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«Ha aperto la porta e c'era l'inferno»

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Siintravvedono solo i baffi brizzolati e gli occhi chiari che la notte di Capodanno hanno visto il terrore. Salvatore Santella, 62 anni, cameriere di Jelsi, in provincia di Campobasso (Molise) è il vicino di casa che ha aiutato il maresciallo dell'Aeronautica Massimo Catalani a spegnere l'incendio in casa sua. Come sono andate le cose? «Intorno all'una mia moglie e io siamo rientrati: eravamo andati a mangiare fuori. Abbiamo suonato al maresciallo, siamo rimasti pochi minuti, poi lui è venuto da noi per altri dieci». Nel salotto c'erano candele accese? «Sì', due. Erano sul tavolino». Dopo? «L'ho accompagnato alla porta, ha aperto e abbiamo visto l'inferno. Abbiamo gettato acqua. Lui si è rifugiato nel bagno, io invece sono stato investito da un'ondata di calore che ha divorato anche parte del mio appartamento. È stato un inquilino di sopra a dirci di fuggire. È stato un miracolo». In quel momento ha pensato a qualcuno? «A sant'Antonio. È lui che mi ha protetto. Non credo nei preti ma nei santi sì». Fab. Dic.

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