Dottor Cup tagliafila
Liste d'attesa più brevi, grazie alla possibilità che avranno i medici di base di prenotare e ottenere visite entro tre giorni per i pazienti più gravi. Ma dovranno assumersene la responsabilità, scrivendo nero su bianco quale sia il loro «sospetto diagnostico». Dal 15 gennaio parte la lotta per l'abbattimento dei tempi interminabili per sottoporsi ad una visita cardiologica o ad una mammografia, tanto per citare due degli esami più richiesti. E i nostri medici di famiglia si sono schierati al fianco della Regione Lazio in questa grande battaglia, che inizia tra poco più di due settimane. È una battaglia che si combatterà anche con sms, email o telefonate per ricordare agli smemorati l'esame o una visita prenotata, ed eventualmente riassegnarla nel caso non sia ritenuta più necessaria. Per raggiungere lo scopo gli ambulatori di tre ospedali saranno aperti anche nel week-end. E i medici di famiglia dovranno scoprire i furbi che hanno ottenuto l'esenzione per reddito pur non avendone diritto: hanno causato un buco di 62 milioni di euro solo nel 2009 nelle casse regionali. Sono questi in sintesi i punti base dell'accordo firmato ieri mattina in Regione dai medici di famiglia e dalla presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Al centro dell'accordo sottoscritto da Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Fimmg, Snami, Smi, Simet e Sumai, ci sono interventi sia sulle prestazioni urgenti che su quelle non urgenti. Il nome Il progetto si chiama «Nuovo Dottor Cup», e riguarderà le branche di Radiologia, Radiodiagnostica (Tac, Rmn, Eco, Mammo), Cardiologia (Visita, Ecg, Ecocardio), Angiologia (Ecodoppler). I medici di medicina generale assumono dunque un ruolo attivo nella presa in carico del paziente in condizioni di urgenza: si attiveranno direttamente nella prenotazione delle prestazioni sanitarie e ambulatoriali attraverso il numero verde unico dedicato a Nuovo Dr Cup. «Le maggiori criticità - ha spiegato Polverini - imponevano infatti un intervento deciso e tempestivo innanzitutto sulle liste d'attesa, che hanno raggiunto tempi inconcepibili». Punto per punto ecco cosa prevede il protocollo. Numero verde e sospetto diagnostico Ai medici di medicina generale sarà messo a disposizione un numero verde regionale, attraverso il quale i camici bianchi avranno accesso a disponibilità esclusive di prestazioni con una attesa massima di 72 ore; la ridefinizione del ventaglio di prestazioni oggi dedicate al servizio, adeguandole in base all'elenco delle prestazioni critiche contenute nell'accordo Stato-Regioni; l'indicazione, da parte dei prescrittori, del "sospetto diagnostico", per monitorare lo stato di salute dei cittadini oltre che il corretto utilizzo del sistema prioritario di prenotazioni. Chi gestirà il Nuovo Dr Cup? «Stiamo lavorando con i medici - ha risposto Polverini - e chiaramente con chi oggi gestisce il Recup». A chi le chiedeva se dunque Capodarco avesse una possibilità, la governatrice ha risposto: «Certamente». Priorità d'accesso Per aderire ad un accordo siglato in Conferenza Stato-Regioni per il periodo 2010-12 la Regione Lazio dovrà anche adeguare l'attuale sistema di gestione delle liste d'attesa. Saranno quattro le nuove classi di priorità d'accesso: urgenti, brevi (da metà gennaio) ed ordinarie e programmate (queste ultime due partiranno da marzo). Sempre in tema di snellimento delle liste di attesa la Polverini ha ricordato che la Regione è al lavoro per «completare il percorso di apertura delle agende ed inserire tutte le strutture, pubbliche e private, all'interno del Recup». Il Pronto soccorso respira Meno code anche nei pronti soccorso. Questo perché saranno i medici di famiglia, raggiungibili nei loro studi nell'arco delle 12 ore diurne, o negli ospedali stessi, a occuparsi dei pazienti meno gravi, lasciando le strutture d'emergenza ai casi davvero urgenti. Esenzioni per reddito Saranno i medici di base a indicare sulla ricetta per le prestazioni specialistiche o farmaceutiche se il paziente ha diritto o meno all'esenzione del ticket per motivi di reddito: gli "errori" nelle certificazioni, infatti, hanno causato nel solo 2009 un buco di circa 62 milioni nelle casse regionali. I dati saranno forniti ai medici dalla Regione in collaborazione con l'Agenzia delle Entrate. Inoltre l'intesa prevede l'impegno reciproco per la messa a regime del sistema di prescrizione elettronica. Messaggini ed email Quante volte ci siamo scordati di una visita prenotata o, peggio, pur non interessandoci più, non l'abbiamo disdetta. Anche i maleducati o gli smemorati allungano le liste d'attesa. Per evitare questo c'è il progetto Recall. Per le richiamate di conferma saranno utilizzati i mezzi più vari (dagli sms, alle telefonate, alle e-mail) sulla base della conoscenza tecnologica del singolo paziente. Qualora l'interesse per la visita dovesse venire meno, il sistema renderebbe immediatamente ridisponibile la prestazione per un altro cittadino: in sostanza se alla richiesta di conferma il cittadino rispondesse negativamente, o non dovesse rispondere affatto, la prestazione sarebbe annullata e di nuovo messa a disposizione del sistema sanitario. Porte aperte nel week-end Aumenterà l'offerta. Dal 15 gennaio partirà un progetto pilota della Regione Lazio che porterà all'apertura degli ambulatori anche di sabato e di domenica in tre ospedali romani: il San Giovanni, il Sant'Andrea e il San Camillo. Le prestazioni disponibili durante i weekend sono: visite cardiologiche, di chirurgia vascolare e oncologiche; tac senza e con contrasto al torace, addome, capo, rachide e speco vertebrale; Rmn cervello e tronco encefalitico, pelvi, prostata, vescica, muscoloscheletrica, colonna vertebrale; ecografia capo e collo; ecocolordoppler cardiaca, dei tronchi sovra-aortici, dei vasi periferici; ecografia addome, mammella e ostetrico-ginecologica. I numeri Saranno messe a disposizione da subito mensilmente, ha spiegato Polverini, oltre 620 Tac, circa 630 Rmn, 480 ecografie, circa 400 ecocolordoppler più altre prestazioni di visite cardiologiche, oncologiche e chirurgico-vascolari per un totale di oltre 2500 prestazioni al mese dedicate esclusivamente alla riduzione delle liste d'attesa. «Intanto partiamo con queste tre strutture - ha commentato la governatrice Polverini - Se poi, come siamo convinti, i cittadini apprezzeranno, come già avviene al San Gallicano di Trastevere, il progetto sarà reso strutturale in tutti gli altri ospedali». Queste prestazioni, spiega la Regione, sono state rese possibili grazie ai risparmi ottenuti con la lotta agli sprechi.