A piazza Venezia Gesù nasce in ritardo
Se non calpesti le aiuole in barba ai cartelli di divieto, il Bambino Gesù non lo vedi neanche di giorno. E di notte quasi scompare, unica statua di ceramica nel presepe tecnologico di luci in mezzo alla grande aiuola di piazza Venezia. Ma è ormai sicuro che la notte di Natale il Bambinello che ha cambiato il destino dell'umanità non era ancora adagiato sulla mangiatoia di corde per una dimenticanza. In mezzo a San Giuseppe e Maria, accesi invece da una catena di luci, come la grotta, la stella cometa, cinque pastori e quattro pecorelle non c'era nessuno. Baldassarre trainava il cammello. Ma di Gesù nessuna traccia, è arrivato solo il giorno dopo, a Santo Stefano, insieme alle proteste di romani e turisti, orfani del Redentore nella piazza simbolo di Roma nel mondo, primo biglietto da visita del centro storico. «Quando ce ne siamo accorti siamo dovuti correre ai ripari, ce lo abbiamo messo nel primo pomeriggio del 26» conferma Simon Luca D'Avanzo direttore di Pegaso, la società di comunicazione incaricata di posizionare la Natività realizzata da Eiffel Creazioni, società di Avellino, che di Presepi così al Comune di Roma ne ha consegnati 6, completi di Gesù. La Pegaso si addossa tutta la colpa del ritardo. «C'è stata un'incomprensione organizzativa di cui il Comune non c'entra - si scusa D'Avanzo - un disguido tecnico organizzativo causa maltempo». I malumori però non sono spariti. Perché il Bambinello quasi scompare nel presepe tecnologico, quasi invisibile anche di notte. Ma di luci non si poteva farlo, spiegano dalla Eiffel Creazioni. «Ci abbiamo provato in passato ma l'effetto tridimensionale con la figura di Gesù non rende - spiega il designer Erminio Raffa - da anni lo facciamo di ceramica, come quello che adoriamo omaggiandolo con un bacio o un inchino al termine di ogni messa dalla notte di Natale all'Epifania». Però che bello che la gente s'indigni se non trova Gesù nella mangiatoia!