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L'energia di Terna

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diGABRIELE SIMONGINI Dal 2008 a oggi oltre 9000 artisti hanno partecipato al Premio Terna per l'arte contemporanea anche grazie alla sezione on line. E più di 70.000 persone hanno visitato le mostre del Premio mentre i vincitori delle due precedenti edizioni hanno esposto a Roma, New York e Shanghai. Forte di questi numeri e di un consenso sempre crescente, il Premio Terna, curato da Gianluca Marziani e Cristiana Collu, presenta ora i vincitori e gli artisti più affermati che hanno partecipato alla terza edizione, intitolata «(+150) Visione: Origine e Potere. Energia attraverso le Generazioni». Le loro opere sono esposte fino al 14 gennaio nel Tempio di Adriano con un allestimento più misurato e meno affollato rispetto alle edizioni precedenti. Ne è protagonista il potere di realizzare i propri progetti, anche quelli più audaci, partendo da una visione e da un'intuizione creativa, capaci di migliorare il mondo in cui viviamo. Stabilendo giustamente un passaggio ideale di testimone fra le generazioni sull'onda della continuità storica, il Premio richiama anche nel titolo la forza della visione progettuale che nel 1861 ha portato all'Unità d'Italia, di cui l'anno prossimo si celebrano i 150 anni. E così tre artisti dedicano tre opere alla nostra bandiera sfuggendo con intelligenza al rischio della retorica. La più coinvolgente, quella di Ciriaca+Erre, ritrae tre tricolori mossi dal vento e quasi completamente aggrovigliati sulle loro aste, oltre ad essere stampati su un tappeto posto a terra che obbliga ad una visione atipica. Riccardo Previdi, invece, riproduce su tela il diagramma accartocciato di una stampante laser Canon in cui si riconoscono i colori del tricolore. Liliana Moro privilegia il bianco della nostra bandiera per trasformarlo in un auspicio di rinascita e di rinnovamento. Il vincitore della categoria Terawatt, Ettore Spalletti, artista di fama internazionale, ha dato vita a una scultura dalla forma archetipa e minimale, in marmo nero del Belgio, intitolata «Torso» e che sembra evocare un'energia tutta interiore e originaria, lontana da qualsiasi spettacolarità. Peccano invece di eccessi concettuali che richiedono per forza di cose un testo scritto a commento molte fotografie vincitrici di altre sezioni, come nel caso di Andrea Nacciariti che propone una riflessione sul concetto di confine e di razza partendo dall'immagine di un campo di pallanuoto installato nel mare Adriatico. E così meritano più attenzione e rapiscono l'occhio alcune opere che non hanno bisogno di spiegazioni: dall'installazione di Hidetoshi Nagasawa fatta di aste di marmo e acciaio che evocano il dialogo fra culture lontane alla magica sfera rossa e vibrante di Mochetti creata da un raggio laser che ipnotizza lo sguardo del visitatore. Cifra comune che lega molte opere è una rapita contemplazione degli spazi cosmici e del cielo stellato, in un viaggio immaginario sospeso fra il sogno e l'osservazione scientifica. Nel complesso della mostra emerge un'algida raffinatezza con non molta passione, tanta professionalità con rari impeti emotivi. Infine, da questa edizione viene lanciata in collaborazione con il Comune di Roma l'iniziativa «+ 1 Euro per l'Arte»: ogni visitatore della mostra (gratuita) è invitato a donare un euro per sostenere un progetto di arte contemporanea che coinvolga i giovani artisti emergenti nell'ambito di Roma Capitale.

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