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La rivolta blocca il porto turistico

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GiuliaBianconi FIUMICINO Per ore hanno bloccato l'ingresso del nuovo porto turistico di Fiumicino. Trenta camionisti a bordo di tir e betoniere hanno protestato per tutto il giorno contro il mancato percepimento del salario (le buste paga non arrivano da luglio) da parte della Save Group Srl. La società è una delle imprese esecutrici dei lavori di realizzazione dell'imponente struttura da 400 milioni di euro, insieme alla Peschiera Edilizia Srl e alla Sielt Immobiliare Srl. A detta dei camionisti che si occupano del trasporto dei massi (provenienti dalle cave tra Tivoli e Guidonia) utili alla costruzione della diga protettiva, e che sono titolari di piccole ditte locali che danno lavoro a circa 250 persone, l'azienda li avrebbe lasciati senza busta paga da circa sei mesi. L'Acqua Marcia, la società titolare dell'opera che ha appaltato i lavori, ha fatto sapere di «aver già pagato la Save Group», ma che sarà «comunque disponibile a ogni tipo di mediazione» e «spera che la situazione si risolva presto». Il nuovo porto turistico, infatti, è un'opera imponente e fondamentale per l'economia dell'intera regione. Sarà il più grande del Mediterraneo con 1.445 posti barca e 3.409 parcheggi, oltre a ristoranti, negozi e yacht club. Questa è la prima volta che i lavori vengono bloccati (sono cominciati a febbraio e finiranno nel 2015). Ieri i lavoratori, infreddoliti dal vento che soffiava dal mare, hanno annunciato che non hanno intenzione di mollare: «Da qui non ce ne andiamo se non ci pagano gli stipendi arretrati». I camion, di fatto, hanno bloccato i cancelli per tutto il pomeriggio fino a quando non ha fatto sera. Dopo il tramonto i camionisti se ne sono andati. Resta da vedere se la promessa fatta ieri sarà mantenuta e se oggi la protesta andrà avanti. Ad appoggiare i camionisti c'era anche il capogruppo dell'Idv in Comune, Claudio Cutolo: «Questo putroppo è solo l'ultimo dei problemi. Infatti in conferenza dei servizi era stato deciso che sarebbero state fatte nuove infrastrutture viarie per evitare che i tir passassero tra le abitazioni. Impegno non mantenuto». Domenica, tra l'altro, altre 200 persone avevano manifestato sil lungomare di Fiumicino per chiedere la ricollocazione del porticciolo Il Faro destinato a sparire proprio con la costruzione del porto turistico. La cooperativa che gestisce l'approdo chiede di poter trovare un spazio nella cosiddetta Darsena della salute che sarà realizzata nel nuovo porto.

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