LA BANDA DEI BABBI NATALE, di Paolo Genovese, con Aldo, Giovanni & Giacomo e Angela Finocchiaro, Italia, 2010. Incontriamo Aldo, Giovanni e Giacomo vestiti da Babbi Natale che si arrampicano sulla facciata di un palazzo al centro di Milano la sera
Itre, adesso, e le loro vite, mentre vi si alternano in parallelo gli interrogatori al commissariato. Aldo è un patito delle scommesse in cui perde sempre i soldi che non ha perché detesta lavorare. Giovanni è veterinario, ha una moglie a Milano e una fidanzata in Svizzera, faticando ovviamente molto a dividersi fra le due naturalmente all'oscuro di tutto. Giacomo è medico, è vedovo ed è perseguitato anche in sogno dal ricordo della moglie. Li unisce un'amicizia stretta alimentata dalla passione per il gioco delle bocce in cui, da anni, agognano di vincere una coppa. Ma se li unisse invece, pensano al commissariato, una nota associazione a delinquere conosciuta come la banda dei Babbi Natale, da cui, all'inizio, quella scalata notturna del palazzo con quei travestimenti? Per rispondere e chiarirci tutto i tre si sono costruiti una storia che, svolta poi sullo schermo dalla regia di Paolo Genovese ("Incantesimo Napoletano"), consente loro di proporsi con la consueta comicità in equilibrio fra il grottesco e il surreale, più del solito, qui, votata a uno scoperto ottimismo natalizio. Con un lieto fine per tutti (o quasi) anche se, per arrivarci, qualche situazione si inceppa o si ripete e le invenzioni narrative non hanno più quella vitalità e quella freschezza cui il celebre trio ha dovuto a suo tempo il successo. Ora comunque, in mancanza d'altro, le sostituiscono con la loro presenza e con la varietà dei modi e dei toni cui ciascuno indirizza le proprie esibizioni, senza innovare molto ma sempre con sapori e colori di una efficacia indubbia. Specie per quella pulizia e quel garbo sempre più rari ormai nel cinema comico italiano di oggi. Dà loro la replica una maliziosa Angela Finocchiaro, tutta mimiche furbe.