Il corpo umano visto da 38 artisti
Ecosì appare infatti, divisa in due padiglioni del Macro Testaccio, la collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più importanti fra quelle italiane, nella mostra «Plus ultra» curata da Francesco Bonami e voluta dal Direttore Luca Massimo Barbero. Nel primo padiglione sono disseminate le opere che rispecchiano il lato oscuro della mente e i suoi incubi mentre nel secondo si aspira a riflettere le vette luminose e i sogni dello spirito. Nel complesso la qualità dei 38 artisti selezionati è alta anche se non mancano opere discutibili che sfiorano il gusto per la trovata spettacolare fine a se stessa. Il corpo umano è al centro di vari lavori: dall'impressionante autoritratto nudo del polacco Althamer fatto di grasso, cera, intestino animale e capelli al corpo primordiale (o mutilato) di donna della belga De Bruyckere. Non di rado domina l'analisi sociologica: l'attacco alle Twin Towers di New York è immortalato dall'opera del tedesco Feldmann attraverso le 150 prime pagine di quotidiani internazionali. Oppure lo svizzero Hirschhorn dà vita ad una provocatoria «scultura» che ritrae un'intera famiglia di violenti. Glaciale è l'opera della star Damien Hirst che immagina un ufficio capovolto, con un tavolo e una sedia rovesciati e chiusi in una teca di cristallo. È il lavoro come prigione ed incubo?