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Ai privati il 40% di Ama e Atac È questa la sfida di Alemanno

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Ilpunto forse più delicato della delibera approvata ieri dalla giunta è il numero due. Quello cioè che ha avviato di fatto le procedure per la cessione del 40% del capitale sociale di Ama e Atac. I privati insomma entreranno a pieno titolo nella governance delle aziende della gestione dei rifiuti e del trasporto pubblico capitolino. Non a caso, le regole approvate su assunzioni e controllo interno delle municipalizzate servono, tra l'altro, «a rendere più limpido il percorso verso la privatizzazione delle società del gruppo Roma Capitale che avverrà gradualmente, in attuazione del decreto Ronchi. Non condanniamo - ha precisato Alemanno - a priori una gestione pubblica ma serve una sintesi virtuosa e una riduzione dell'eccessivo peso sul gruppo Roma Capitale». Contestualmente verrà poi avviata la dismissione della quota di partecipazione del Campidoglio nella Mutua Assicurazioni Roma e la trasformazione di Farmacap da azienda speciale a società di capitali, anche in questo caso finalizzata alla dismissione almeno della maggioranza del capitale ai privati. «Assicuriamo il massimo «impegno affinché le operazioni di privatizzazione avvengano attraverso un confronto con i sindacati volto a garantire la tutela dei livelli occupazionali. L'obiettivo delle dismissioni è alleggerire il gruppo holding di Roma capitale e lasciare spazio al mercato e alla concorrenza». La vera sfida insomma è questa. Creare un sistema misto chiaro e trasparente. Fare in modo che l'ingresso dei privati non sia una somma di privilegi ma lo stimolo giusto per portare in attivo le due aziende essenziali per i servizi. Ed è forse la realizzazione di queste nuove regole di governance il miglior antidoto non solo a parentopoli ma anche a quella gestione degli appalti su forniture e manutenzioni che per anni ha portato allo sperpero di centinaia di milioni di euro. Sus. Nov.

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