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L'ingegno artigiano alla Fiera di Roma

La Fiera di Roma

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Dalle arancine alle crespelle alla benedettina dei Vicerè di De Roberto, alla pasta sfusa avvolta nella carta da pacchi, dai "maccheroni" di Alberto Sordi alla pasta e fagioli dei «Soliti ignoti», fino al risotto alla milanese della "Milano da Bere". Una carrellata attraverso la tavole che hanno segnato la storia degli italiani, contestualizzate grazie alle scenografie del teatro dell'Opera, celebrerà la ricorrenza dei 150 anni dell'Unità nazionale, alla fiera «Arti & Mestieri Expo 2010». Una mostra-mercato dell'artigianato e dell'enogastronomia che giunge quest'anno alla sua quinta edizione. E per la quale da oggi, giovedì 16, a domenica 19 dicembre alla Fiera di Roma sono attesi oltre 50 mila visitatori. Un viaggio alla scoperta delle botteghe artigianali d'Italia, in cui i percorsi saranno suddivisi per aree geografiche e settori merceologici. Con una presenza importante di tutta l'area del Mediterraneo e un'attenzione al design. «La nostra è anche una difesa del made in Italy e di una forma occupazionale che può diventare fonte di lavoro per i giovani», sottolinea Roberto Bosi, presidente di Fiera Roma Srl. «Arti & mestieri» offrirà non solo, con l'ingresso gratuito, la possibilità di fare acquisti in vista del Natale, ma anche l'occasione di ascoltare «consigli tecnici» per gli addobbi per le feste (dai menu alla tavola) e farsi spiegare dai «maitres d'art» i segreti dei loro prodotti. Per il futuro, «avere una mostra permanente dell'artigianato è un sogno che abbiamo iniziato a coltivare, ma in questo naturalmente è essenziale il contributo delle istituzioni», sottolinea Bosi. Concorda Gian Paolo Manzella, direttore del dipartimento Innovazione e impresa della Provincia che individua quattro obiettivi nel campo dell'artigianato: «Favorire la commercializzazione e il collegamento con il territorio, incentivare l'occupazione nel settore, mettere in contatto artigiani e designer per lo sviluppo del prodotto».

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