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A tre anni dalla strage le fermate fanno ancora paura

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La fermata in via Montanari a Fiumicino

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FIUMICINO Il 26 febbraio 2008 tre bambini e due donne sono morte alla fermata dell'autobus, falciati in una carambola tra tre auto su via Geminiano Montanari. A quasi tre anni di distanza, lungo la strada de Le Vignole, a Fiumicino, sono stati realizzati soltanto due dossi per rallentare il traffico ed è stata messa in sicurezza un'unica fermata. Quella dove è avvenuta la strage. Le altre quattro sono come allora: a ridosso del fosso, senza riparo e senza pensiline. «Troppo poco» per chi aspetta gli autobus sul ciglio di una strada ancora molto pericolosa. Le vittime della strage furono travolte da una macchina in corsa, che ne tamponò altre due, proprio mentre aspettavano lo scuolabus all'incrocio con via Idra. È lì che il Comune ha fatto realizzare uno dei due dossi e una pensilina per la sosta del bus e un marciapiede. Le altre quattro fermate lungo il canale sono rimaste così com'erano, col rischio di cadere nel fosso mentre si aspetta il bus. «Quando via Montanari era una strada sterrata, il problema principale era la polvere sulle macchine. Oggi abbiamo paura di rimetterci la vita - denuncia Alessia Scalia, che vive a Le Vignole da 25 anni - Dovrebbero esserci molti più dossi». «Le macchine corrono e dobbiamo stare attenti ad attraversare la strada», racconta un gruppo di ragazzi appena sceso dal bus a una delle fermate sul fosso. Ci sono famiglie, però, che si lamentano del dosso installato all'altezza di via Oncino. I coniugi De Blasio raccontano che il passaggio dei camion ad alta velocità ogni volta fa tremare la loro casa che si è addirittura crepata: «La prima volta pensavamo ci fosse il terremoto, invece erano i tir a provocare queste vibrazioni». Le famiglie hanno chiesto l'intervento del Comune. Ma l'assessore ai Lavori pubblici, Antonio Prete, è stato chiaro: «I dossi sono per la sicurezza della strada. Se creano realmente danni alle case saranno spostati in un altro punto, ma non tolti».

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