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I graffitari assaltano il trenino

Un trenino ricoperto di graffiti

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Nei covi della street-art lo chiamano «back-jump». Noi lo chiamiamo atto vandalico. Negli annali dei fatti più curiosi della cronaca cittadina mancava l'assalto dei writers al trenino. Un agguato in piena regola. Un piano ben studiato e ben riuscito. I vandali, dieci più uno, hanno agito al Pigneto, ieri mattina alle 5 e 45 minuti. Sul trenino giallo della linea Roma-Pantano partito poco prima da stazione Termini c'era un solo passeggero, descritto dal conducente come un uomo sulla quarantina. Questi ha atteso che il mezzo giungesse all'altezza di Ponte Casilino e ha azionato il freno d'emergenza. Il fischio dei freni che stridevano sulle rotaie era il segnale che gli altri dieci aspettavano per uscire dall'ombra e colpire, bombolette spray alla mano, le fiancate del mezzo. Le porte (che s'aprono automaticamente quando uno dei passeggeri aziona il freno), hanno permesso all'uomo di svignarsela qualche secondo prima dell'assalto. La banda dei writers, volti coperti da sciarpe e cappelli calati sugli occhi, ha impiegato poco più di due minuti per riempire di scritte i tre vagoni. Nessuno è salito a bordo. Completata l'opera, si sono dileguati. Al conducente non è rimasto che compiere le verifiche tecniche del caso e continuare la corsa fino a Centocelle, dove ha consegnato il mezzo ai colleghi per pulire gli scarabocchi di vernice nera, celeste e fucsia. Non prima, però, di aver sottoposto le firme dei vandali all'esame dei militari: «Diablo e Diore», «Rv-Crew», «Pvocar» e «Back-jump». Gli uomini del capitano Albanese cercheranno di tradurle in nomi e cognomi confrontandole con altri acronimi presenti sui muri dei palazzi di altri quartieri. L'azione, almeno fino a ieri sera, non è stata rivendicata. Secondo gli inquirenti, non vi sarebbe alcun indizio che possa far ricondurre l'episodio alle proteste e alle manifestazioni politico-studentesche che hanno semiparalizzato nei giorni scorsi la Capitale. L'Atac, dal canto suo, ha annunciato che presenterà denuncia contro ignoti per danneggiamento. L'assalto al trenino è comunque un inedito che allontana gli autori del gesto inesorabilmente dalla definizione di writers, avvicinandoli a quella più puntuale di idioti. Per questi vandali, le punizioni che ieri si è augurato il presidente della Commissione sicurezza capitolina Fabrizio Santori, ovvero l'inseriremento dei responsabili nel progetto del Comune Stop Graffiti, appaiono decisamente lievi. «Questi ragazzi non sanno nemmeno cosa significa fare un back-jump», ha tuonato il delegato del sindaco al decoro urbano Francesco Maria Orsi colpito dalle prime notizie di stampa, poi ridimensionate, che parlavano di utilizzo di bastoni durante il raid.

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