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Campione in pista Ladro di moto nella vita

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In pista era un campione. Sfrecciava sicuro a Vallelunga in sella alla sua moto. Ma fuori della pista era un ladro e le moto non le inforcava, le rubava, le caricava su un furgone e poi le rivendeva, intere o a pezzi, al miglior acuirente. Ora mediterà sul fatto che il crimine non paga in una cella di Regina Coeli. L.G., 27 anni, romano, campione italiano di guida di «Tmax» categoria «Stock», conosciuto nel ranking con il soprannome di «Lupin» e membro di un team semi-professionale di corse: i carabinieri della stazione di Roma Porta Cavalleggeri, diretti dal maresciallo Salvatore Friano, dopo settimane di serrate indagini, lo hanno fermato mentre si stava allontanando a bordo di un furgone da uno dei depositi «occulti» nei quali nascondeva refurtiva da smerciare al dettaglio. Il giovane è stato intercettato dai militari subito dopo essersi incontrato con un cliente, un meccanico siciliano di 39 anni denunciato a piede libero per ricettazione. Le indagini, coordinate della Procura del Tribunale, hanno avuto inizio dopo un primo arresto in flagranza di reato di «Lupin» (un nome profetico o un nomignolo che si era dato lui stesso per celebrare la sua seconda vita) che, il 13 ottobre, era stato sorpreso su un Fiat Ducato che trasportava due moto appena rubate nel centro della Capitale. Quello che all'inizio era sembrato un «errore» commesso da un ragazzo incensurato ha insospettito i militari perché Lupin insisteva per poter rientrare in possesso del furgone, che nel frattempo gli era stato sequestrato, facendo intuire che il mezzo gli serviva per continuare nei suoi affari illeciti. Verso la fine di novembre, restituito l'automezzo al proprietario, i carabinieri non lo hanno perso d'occhio, scoprendo due depositi da lui affittati in via dell'Imbrecciato e via Portuense. Dentro c'erano centinaia di pezzi di motore e telai di motociclette rubate negli ultimi mesi. I box nella sua disponibilità erano in tutto quattro. Oltre alle moto intere e alle scocche, all'interno sono stati sequestrati selle e altri pezzi di ricambio. Nei bauletti, anch'essi rubati, carburatori e altre parti di motori. Il coinvolgimento del siciliano fa pensare a un giro nazionale. «L'arresto - ha spiegato il comandante del Gruppo Roma Giusedppe La Gala - rientra nei servizi di prevenzione dei furti in Centro». Il giovane aveva anche commissionato gadget, come cappellini, con il nome Lupin, che compariva sulla carena della sua moto. Ma passerà molto tempo prima che l'emulatore del più famoso Arsenio possa tornare a correre sull'asfalto di Vallelunga.

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