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È ancora bufera sulla delibera taxi

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Unparere che doveva essere fornito entro il 31 ottobre. Ci si era però «dimenticati» di approvare i criteri di valutazione. Da qui la nuova maratona in aula. Sembrava finita. E invece no. Ieri l'ennesimo colpo di scena. Nel regolamento infatti si prevedeva l'obbligo di test antidroga e alcol per i tassisti entro il 31 dicembre. Da qui il rinvio (entro il 2011) deciso con una memoria di giunta dell'assessore Marchi. «È evidente - spiega Marchi - che difficilmente dal 1 gennaio tutta la categoria avrà avuto modo di sottoporsi ai previsti accertamenti medico sanitari e completare gli adempimenti previsti». Scendono però sul piede di guerra gli esponenti dell'opposizione, i consumatori e una parte delle associazioni di categoria. Angelo Mele, dell'Assoforum 2007 parla di uno «sgambetto alla legalità e trasparenza» chiedendo poi «le dimissioni di Marchi e dei responsabili degli uffici tecnici». La deroga appare in effetti esagerata: sarebbe bastato rinviare al massimo di uno o due mesi. Inoltre, i tassisti romani sono per la maggior parte riuniti in cooperative e, in base alla legge nazionale, sono già due anni che si sottopongono ai test antidroga e alcol. Il problema dunque riguarda chi non è in regola. Il test vale infatti se c'è la ricevuta e dunque occorre fornire la partita Iva. Un fatto questo che mal si concilia con gli abusivi. Poi Marchi precisa: «L'aumento delle tariffe sarà consentito solo a hci fa il drugtest». Sus. Nov.

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