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Alla Regione scoppia la guerra del cinema

Regione Lazio

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Ma chi ha detto che il cinema è un pallino della Sinistra? Niente di più falso. Almeno nel Lazio. Alla Regione, infatti, è già scattato il conto alla rovescia. Il Pdl ha preparato ben due proposte di legge sul cinema. Se si aggiunge che una arriva dalla Giunta e l'altra dal consigliere Pier Ernesto Irmici, firmata pure dal capogruppo Fiorito, allora l'affaire diventa un caso diplomatico. Anche perché le due proposte sono piuttosto differenti. Entrambe puntano a sostenere il settore dell'audiovisivo, che nel Lazio è una vera e propria locomotiva. Prevedono incentivi alla produzione e alla distribuzione di opere cinematografiche, agli investimenti delle imprese italiane e straniere nella regione, alla formazione professionale e artistica. Tentano, insomma, di dare impulso all'intera filiera dell'audiovisivo, anche cancellando la serie di società e fondazioni che hanno frammentato gli interventi di sostegno. Ma proprio su questo terreno le strade si dividono. Nella proposta di legge preparata dall'assessore a Cultura, Arte e Sport, Fabiana Santini, è prevista la nascita di un ente regionale per il cinema e l'audiovisivo. L'articolo 7 lo battezza «CiakinLazio». Un ente pubblico dipendente dalla Regione, con personalità giuridica, autonomia amministrativa, finanziaria, contabile e patrimoniale, guidato da un presidente, un vicepresidente, un consiglio di amministrazione composto da quattro membri, un direttore generale e, ovviamente, il collegio dei revisori dei conti. Peraltro l'ente può promuovere la costituzione di altre società e assumere partecipazioni nelle stesse. L'altra proposta di legge, invece, presentata dal consigliere del Pdl Irmici, che nei corridoi chiamano "mani di forbice", per l'attitudine a tagliare le spese, prevede di istituire semplicemente un'Agenzia per il cinema e l'audiovisivo del Lazio, con soltanto un direttore. Nello stesso tempo stabilisce che la Regione esca dalle tre fondazioni di settore: Film Commission, Cinema per Roma e Fondazione Rossellini e che sia soppresso il centro dell'audiovisivo. Chi la spunterà? Si vedrà nei titoli di coda.

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