Accoltellato fra i sedili terrore sul pullman
Accoltellato sul bus del Cotral. Dopo una lite. Alla testa, al volto e a una gamba. Una mattanza davanti agli occhi increduli di alcuni passaggeri gelati dalla paura, rimasti immobili. Alla fine sono state due ragazze a rompere il ghiaccio e a soccorrere il poveretto accasciato a terra. Vittima un romano di 47 anni, Mauro F., ricoverato in codice rosso all'ospedale Pertini. È successo ieri intorno alle 15 su via Tiburtina, all'altezza con Tor Tre Teste. La vettura 9205 era diretta a Tivoli. Sul caso indagano gli investigatori della sezione Omicidi della Squadra mobile, dopo un primo intervento delle volanti del 113, dei Commissariati Sant'Ippolito e di San Basilio. Sentite le due ragazze. I due discutono, cominciano a bordo e continuano in strada, quando l'autobus si ferma e le portiere si aprono. Nessuno ricorda, capisce e intuisce il perché. Sta di fatto che il diverbio diventa sempre più animato. Nessuno dei due vuole cedere, l'uno risponde all'altro a tono, sempre più alto. Alla fine però la discussione degenera nel sangue. L'aggressore estrae il coltello e comincia a infierire una, due, tre volte. Il poveretto cerca di reagire, prova a parare i colpi. Ma non serve. L'altro è una furia. Lo ferisce alla testa, al volto e alla gamba. Il signor Mauro non si accorge subito dei tagli. Poi comincia a sanguinare, sempre di più. L'emorragia non si ferma. I passeggeri guardano ammutoliti dalla violenza. Lui non riesce più a stare sulle gambe e si accascia a terra, quasi privo di sensi. A questo punto due ragazze prendono l'iniziativa. Si avvicinano e provano a soccorrere l'uomo. Ma non è semplice: le cose si complicano. Il corpo del quarantasettenne è sempre più imbrattato di sangue, ha sporcato il collo, il viso, il petto. A tal punto che quando arrivano i poliziotti non sanno distinguere dove è affondato il coltello. Parte la richiesta di soccorso al 118. È una corsa contro il traffico. L'ambulanza arriva e trasporta il ferito all'ospedale Pertini, in codice rosso. Dell'aggressore invece non c'è traccia. Prima si pensa che sia salito sul bus successivo diretto a Tivoli. Quando i poliziotti lo hanno raggiunto e fermato si sono accorti invece che non c'era.