Parentopoli Atac e Cotral Lo sapevano proprio tutti
.Solo qualche giorno fa Il Tempo aveva evidenziato non solo le assunzioni di origine «politica» ma anche quelle legate ai sindacati. Figli, nipoti, parenti praticamente di tutte le sigle, assunti regolarmente in Atac, così come in Cotral e in molte altre aziende comunali e regionali. Ieri, nella giornata in cui il sindaco Alemanno annuncia che proporrà l'introduzione dei concorsi anche per le assunzioni all'interno delle municipalizzate, a parlare è il Coordinamento dei macchinisti della Metro di Roma. Importanti, e pesantissime, le parole affidate a una nota: «Si parla di parentopoli politica e sindacale e noi affermiamo che era ora e non si parla dello scandalo delle ricostruzioni di carriera dei sindacalisti. Si parla di Atac e non si parla di Cotral, che si trova nelle stesse identiche condizioni e prassi clientelare. Perché quando abbiamo scritto al sindaco, il 26 novembre 2009 denunciando, tra l'altro, proprio queste cose non è intervenuto e oggi istituisce una commissione che deve indagare fino a 10 anni indietro? E perché tale omissione hanno fatto tutti i gruppi politici ai quali è stata inviata la stessa nota il 19 gennaio 2010?». Le domande sono le stesse alle quali abbiamo provato a dare risposta. Le assunzioni facili, o facilitate, all'interno di tutte le aziende municipalizzate hanno origini ben lontane. Stupiscono per questo le grida allo scandalo del centrosinistra, al governo della Capitale per 15 anni e artefice, anche in Regione addirittura di un sistema che creava società satellite inutili pur di nominare un Consiglio di Amministrazione. La regia di questo scandalo non è politica. E forse, sarebbe il caso, che le autorità preposte iniziassero a dare le uniche vere risposte, indicando precise responsabilità sulla gestione delle aziende del trasporto pubblico locale. Procura, Guardia di Finanza e Corte dei Conti indagano sugli appalti di queste società anche da anni. E l'agognato arrivo delle sentenze sembra essere l'unica credibile risposta da dare in primis ai contribuenti capitolini.