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«Lavoravo, ho sentito un rumore sordo poi l'esplosione»

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Hosentito un rumore sordo, la gran botta e poi una forte esplosione». Alessandro Vergili, 40 anni, da dieci al lavoro sui bus dell'Atac per una ditta esterna, ha ancora negli occhi azzurri quelle immagini choc. Che cosa ha visto? «Io non sono uscito subito dal capannone. Ero impietrito. Nel 2003 al deposito della Magliana sono rimasto schiacciato da due vetture, un incidente che evidentemente ancora mi porto dentro». Dove si trovava al momento dello schianto? «Con altri tre addetti a circa venti metri dal punto dell'impatto. Stavo montando due pneumatici su un mezzo. Due colleghi sono stati eccezionali». Chi? «Il capoturno e un altro. Hanno afferrato gli idranti e domato le fiamme che altrimenti potevano estendersi a due bus che erano lì parcheggiati. Nei serbatoi c'era nafta. Poteva esserci un'esplosione a catena». Cos'era rimasto dell'aereo? «Poco niente, forse un pezzo d'ala. Il corpo del pilota, poveretto, era terra completamente carbonizzato, sbalzato dalla fusoliera dopo lo scontro con la struttura del deposito». E i danni all'interno della struttura? «Evidentemente, il violento impatto e la conseguente esplosione hanno causato un parziale crollo del tetto e un principio di incendio, sventato grazie all'intervento dei due colleghi. La caduta di materiale ha investito quattro vasche di manutenzione». Fab. Dic.

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