Trattativa con Fini Ultimatum di Milana al Pd
.E con lui tutto il gruppo di popolari che fa riferimento all'ex segretario romano e coordinatore della campagna elettorale di Emma Bonino alle regionali: il consigliere regionale Mario Mei, l'assessore provinciale Patrizia Prestipino, il consigliere provinciale Massimo Caprari e i comunali Salvatore Vigna e Francesco Smedile, la presidente del XVII Municipio Antonella De Giusti. Non c'è pace insomma nel Pd capitolino. Dopo aver abbandonato il congresso, Milana è passato alle vie di fatto. Ieri il senatore del Pd si è incontrato col presidente della Camera Gianfranco Fini per valutare il passaggio a Fli. Un ultimatum bell'e buono a Bersani e a Zingaretti, anche se lo stesso Milana precisa: «Dopo un lungo periodo di perplessità stiamo facendo delle valutazioni. Ho lanciato un appello a Bersani per fermare la deriva a sinistra che sta investendo il partito. Aspetto un segnale». Sulla possibilità di ricomporre la frattura Milana è lapidario: «Non devo fare proposte, già le ho formulate. Ora attendo un segnale. Api e Fli? Quello che faremo lo decideremo insieme, io e il mio gruppo di amici. Certo c'è il sospetto che gli ex Ds ragionino con la logica del "meno si è meglio è", come ha detto Fioroni. Sembra un riflesso condizionato. Ho posto determinate questioni durante il congresso, non ho ricevuto risposte, ma solo offese». Il problema va oltre la Capitale: «Il tema è nazionale. Finora le risposte sono state insufficienti. Siamo mal tollerati. Apprezzo il richiamo all'unità dei cattolici popolari formulato da Fioroni, per questo insisto: i mali del Pd romano sono una questione nazionale su cui Bersani deve dare risposte». Altrimenti il passaggio a Fli sarà inevitabile. Uno dei luogotenenti di Milana, Francesco Smedile, rincara la dose facendo notare che tutti i ruoli-chiave nel partito regionale e romano sono occupati da esponenti ex Ds: «È stata eletta la dirigenza romana senza una parte importante, come se quella parte non esistezze. Forse qualcuno vuole costringermi a dire che Rutelli un anno fa aveva ragione?». Più chiaro di così.... L'eurodeputato Guido Milana, dal canto suo, smentisce qualsiasi ipotesi terzopolista, dichiarando di non aver intenzione di lasciare il Pd. Mentre Patrizia Prestipino conferma: «Non si può nascondere la testa sotto la sabbia. All'interno del Pd c'è un problema. Faccio parte della squadra di Zingaretti ma mi aspetto delle risposte dal segretario Bersani. Siamo stati una componente importante per la vittoria di Bersani eppure veniamo maltrattati». Amara la De Giusti: «Abbiamo fondato il Pd e ci abbiamo creduto. Se Bersani non ci chiama e non ci dà un segnale, forse questo non è più il mio partito».