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Il San Filippo Neri non si tocca

Una veduta esterna dell'ospedale San Filippo Neri

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Verrà effettuata tra oggi e domani l'autopsia sul corpo di Mauro Ponticelli, il ragazzo di 29 anni residente ad Anzio deceduto sabato al San Filippo Neri mentre era in sala operatoria. Il ragazzo doveva essere sottoposto all'asportazione della milza ma è morto durante l'induzione dell'anestesia. La stessa anestetista e due medici, quando hanno avvicinato i genitori e i parenti del giovane, sono stati da questi aggrediti riportando la prima la frattura nasale, e gli altri contusioni e ferite lievi guaribili in una decina di giorni. L'autopsia verrà effettuata al Policlinico Gemelli subito dopo che il magistrato avrà conferito l'incarico al medico legale. Si concluderà oggi o domani, invece, l'inchiesta interna disposta sabato dalla direzione del San Filippo Neri per fare chiarezza sulle cause della morte di Ponticelli. I medici malmenati torneranno al lavoro nei prossimi giorni, una volta guariti. Certo l'aggressione di sabato ai danni dell'équipe medica ha creato sconcerto e timori tra i degenti del San Filippo Neri. Preoccupazione che la direzione sanitaria dell'ospedale reputa del tutto ingiustificati. «L'attività operatoria non si è fermata e non c'è alcun motivo di sospenderla - ha affermato il direttore sanitario Lorenzo Sommella - L'ospedale continua a garantire tutti i livelli di sicurezza. Gli organi di informazione devono collaborare perché si ricrei un clima di distensione e di fiducia tra medici e pazienti». Anche il direttore generale del San Filippo Neri Domenico Alessio fa quadrato attorno al suo staff e al reparto di Chirurgia: «Il clima in corsia è di assoluta tranquillità. Si tratta di un reparto, quello di Chirurgia, universalmente riconosciuto come di altissimo livello. Il calendario degli interventi chirurgici resta confermato. Non c'è stato né ci sarà alcun rinvio». Il dg ha infine sottolineato che «è in corso un'inchiesta interna, così come la Procura ha avviato una sua indagine e ci sarà inoltre l'autopsia. Al termine, si saprà se ci sono state responsabilità nella vicenda di Mauro Ponticelli». Per il presidente degli Internisti ospedalieri Lazio Dario Manfellotto «vi è da tempo un'escalation di critiche, e ora anche di aggressioni fisiche, nei confronti dei medici e di tutti gli altri operatori sanitari. Un presunto caso di "malasanità" su milioni di prestazioni sanitarie effettuate ogni giorno per milioni di cittadini. Storie positive e civili che nessuno ricorda. Purtroppo di malattia e in ospedale si può anche morire e non è detto che debba sempre essere colpa dei medici». Anche il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Amedeo Bianco ha chiesto di «svelenire il clima»: «Occorre restituire serenità ai medici che entrano come tali in sala operatoria, e potenzialmente rischiano di uscirne come assassini».

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