Blitz alla Fondazione Roma di studenti disinformati

Araccontare la dinamica dei fatti è un testimone sicuramente «neutrale». Si chiama Tarek. Ed è un operaio tunisino che stava montando uno scivolo per disabili all'ingresso della Fondazione Roma, in via Marco Minghetti, una traversa della centralissima via del Corso. «Erano una cinquantina di ragazzi, sono entrati di corsa, la guardia giurata ha provato a fermarli chiudendo la porta a vetri ma loro hanno spinto e la porta si è frantumata», ha riferito Tarek. È la cronaca dell'assalto di un gruppo di universitari della Sapienza alla sede della Fondazione presieduta da Emmanuele Emanuele. Si è concluso con alcuni contusi, 12 studenti fermati e nove denunciati. Ma il blitz è stato, probabilmente, frutto di un malinteso. Gli studenti, infatti, protestavano perché «nelle intenzioni del rettore Luigi Frati c'è la futura nomina di un esponente di questa fondazione nella gestione del nostro ateneo». Una versione smentita dal «Magnifico», che ha sottolineato: «La Fondazione non è nel Cda e non ci entrerà. Nel consiglio di amministrazione c'è invece il direttore generale di Telethon. Quindi gli studenti si sbagliano quando parlano di privati alla Sapienza. Alla Fondazione, che è un privato a scopo sociale, chiediamo solo fondi così come fanno altre università». Da parte della fondazione, poi, si precisa che la proposta di Frati c'è stata ma l'11 novembre il presidente Emanuele ha risposto con un rifiuto. Tutto è cominciato verso le 11,30 del mattino. Il gruppo di universitari, «armato» di fumogeni, ha fatto irruzione a Palazzo Sciarra per occuparlo «simbolicamente». La guardia giurata ha tentato di bloccarli all'ingresso e la vetrata è andata in pezzi. «A un certo punto ha pure detto "tiro fuori la pistola" e gli studenti si sono arrabbiati», continua Tarek. Quindi la fuga verso piazza San Silvestro. Intanto, però, un impiegato aveva chiamato il 113 e sul posto erano giunti gli agenti in tenuta antisommossa. E anche su questa fase degli incidenti le «verità» sono discordanti. «Stavamo tornando pacificamente al capolinea dei bus ma diversi poliziotti ci hanno bloccato e malmenato», ha detto un manifestante. «Mentre ci inseguivano ci dicevano "state pagando per quello che avete fatto nei giorni scorsi"», ha affermato un altro. Nessuna caccia all'uomo, invece, per la Questura, che ha negato recisamente di aver fatto uso della forza. «L'unico intervento è stato finalizzato - hanno spiegato a San Vitale - a fermare gli studenti dopo il blitz». I 12 ragazzi fermati sono stati rilasciati nel pomeriggio. Sette sono stati denunciati per danneggiamento aggravato, due per resistenza a pubblico ufficiale. Il sindaco Alemanno ha condannato l'assalto ed espresso solidarietà alla Fondazione, seguito a ruota dalla Polverini e da Zingaretti.