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Cin cin con Baglioni

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diCARLO ANTINI «Finalmente ritorno a casa». Claudio Baglioni è romano de Roma e sarà il protagonista del concertone di Capodanno 2011. L'appuntamento in via dei Fori Imperiali alle 22, nella notte di San Silvestro. Claudio Baglioni, il 31 dicembre sarà in concerto ai Fori Imperiali. Non c'era già stato? Quattordici anni fa sono stato il primo a suonare in via dei Fori Imperiali. Allora il palco era montato davanti al Colosseo e il concerto era organizzato dalla Fao. Questa volta, invece, daremo le spalle a piazza Venezia. E da allora niente più concerti gratuiti nelle piazze della sua città? Non dimenticherò mai la notte di Capodanno 2000 quando cantai in piazza San Pietro dopo le parole di Giovanni Paolo II. Con quale spirito si sta preparando al concerto romano? Con l'animo di chi non vede l'ora di dormire finalmente nel letto di casa sua. Si spieghi meglio. Sto finendo una tournée che mi ha portato in tutti e cinque i continenti. Ogni sera vado a dormire in un albergo diverso. Finalmente la notte di Capodanno non cercherò il bagno nel corridoio. E poi andrò a trovare mia madre che ha 92 anni. Come sta andando la sua tournée? Un trionfo. La sto vivendo come un viaggio continuo. Mi sento come uno di quei viaggiatori che hanno fatto grande il nostro Paese. Per divertimento abbiamo deciso di fare il giro del mondo in 79 giorni e non in 80 come nel romanzo di Verne. Cosa ha imparato da questo lungo viaggio? Che nel mondo ci sono 40 milioni di persone che hanno a che fare con il concetto di italianità. Si sono fatti valere e ti vengono a vedere dal vivo per l'attaccamento alla nostra musica popolare. Qual è il ricordo più divertente della sua tournée? A Tokyo ho suonato davanti a un pubblico di giapponesi. Li ho visti cantare in italiano e mi sono divertito molto. Ho avuto l'onore di essere l'ambasciatore d'Italia nel mondo. Oggi all'estero com'è visto il nostro Paese? L'immagine dell'Italia nel mondo è un po' sfuocata e non siamo certo al centro dell'attenzione. Quando ci si allontana, però, si acuisce l'amore per quello che siamo. Tornando a Roma, come l'ha trovata? Molto più piovosa di come l'avevo lasciata. In quarant'anni di carriera mi è capitato solo quattro volte di annullare un concerto per la pioggia. Speriamo che a Capodanno non ci sia la quinta. In ogni caso i problemi della nostra città sono ben altri. Quali per esempio? La mancanza di spazi per la musica. Tranne l'Auditorium, a Roma non ci sono teatri in grado di accogliere tre, quattro o cinque mila persone. Alla fine siamo costretti a suonare nei palasport che non sono spazi adeguati. Il concerto di Capodanno riserverà altre sorprese? In più di tre ore di concerto con un gruppo-orchestra di undici elementi suoneremo gran parte del mio repertorio, dalle cose archeologiche alle più recenti. E magari, dopo un bel bicchiere di spumante, farò cantare sul palco anche il sindaco Alemanno.

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