La Togliatti sogna i tram che "volano"
Un tram che attraversa via Palmiro Togliatti per otto chilometri, collegando le periferie dell'asse orientale della città: Tiburtina, Casilina, Prenestina, Tuscolana. Non si tratta di un tram "normale" ma di un treno automatico sospeso a 5-6 metri da terra, una sorta di funivia che non toccherebbe il suolo e non avrebbe interferenze con il traffico. Il progetto, realizzato dal direttore del dipartimento per le politiche di riqualificazione delle Periferie di Roma Capitale e professore universitario, Francesco Coccia, verrà presentato oggi al convengo sulla riqualificazione delle periferie «Ritorno alla città», organizzato dall'assessore capitolino, Fabrizio Ghera, in corso in questi giorni all'Auditorium dell'Ara Pacis. «Il progetto del tram su via Palmiro Togliatti ha un costo che oscilla tra i 340 e i 520 milioni - spiega Coccia - nettamente inferiore a quello di una metropolitana, che tra l'altro, in quella zona sarebbe di difficile realizzazione considerando la presenza dell'acquedotto Alessandrino». Rapidi i tempi di realizzazione, stimati in tre, quattro anni e che potrebbe essere finanziata anche tramite l'utilizzo di risorse private. Ai privati infatti potrebbe essere offerta la possibilità di valorizzare aree immobiliari di ricucitura sul tracciato del tram per ripianare l'investimento sostenuto per la realizzazione della linea tranviaria. «Basterebbe realizzare 4000 alloggi per finanziare il 70% dell'infrastruttura», ha detto Coccia. Il sistema così progettato prevede il trasporto pubblico automatico (senza conducente) su monorotaia sopraelevata installabile rapidamente nella sede centrale già disponibile di via Palmiro Togliatti. «Si tratterebbe del primo tratto di una nuova circolare esterna attorno all'intera città in posizione intermedia tra l'anello ferroviario e il Grande Raccordo Anulare - sostiene Ghera - che una volta completata servirebbe tutti i principali quartieri prima periferia romana della città: dall'Eur ai Portuensi, da Primavalle a Tomba di Nerone, da Montesacro a Pietralata, al Quarticciolo, al Tuscolano». Il primo tratto da Ponte Mammolo a Cinecittà servirebbe direttamente, circa 380 mila abitanti del Tiburtino, Prenestino, Quarticciolo, Centocelle, Casilino, Alessandrino, Torre Spaccata, Tuscolana, Don Bosco. La linea che si svilupperebbe su otto chilometri con 10 stazioni, la portata e la frequenza del servizio stimata è in un range che va dai tremila ai novemila passeggeri/ora per direzione con passo orario da uno a cinque minuti. Un simile impianto di trasporto, una volta completato, raccoglierebbe i flussi pendolari esterni fin dai Castelli verso la città alleviando dal traffico di interscambio il centro storico. Il bacino d'influenza riguarderebbe così l'intero settore orientale esterno pari a circa 900 mila romani e 150 mila residenti nei comuni limitrofi. Da quì il nome di "Gronda Orientale". Un dato immediato che viene dal progetto, tutto interno all'amministrazione, è quello che per anni si è denunciato più volte: l'inutilità del costosissimo corridoio della mobilità sulla Togliatti. E già questo è un decisivo passo in avanti.