Da Roma parte il no al Terzo Polo
No a governicchi, ribaltoni ed elezioni anticipate. Ma soprattutto - ed è un chiaro monito diretto a Casini - no ad alleanze che contemplino la presenza di Fini, «irrimediabilmente lontano dalle istanze, dai valori e dalle passioni dei cattolici». I cattolici del Movimento Cristiano Lavoratori scendono in campo. E in occasione del Congresso Nazionale, che ha preso il via ieri a Roma, illustrano con chiarezza i loro programma politico sul breve e sul lungo periodo. Programma che parte dall'appoggio all'attuale governo in carica: «Confermiamo la nostra netta contrarietà alle elezioni anticipate», spiega il presidente Carlo Costalli. «Il rischio è di sfasciare ancora di più il Paese: in pericolo è la stabilità economica, occupazionale e sociale. La vera scelta di campo da fare ora è la responsabilità. Ma siamo anche contrari a ribaltoni e a governi tecnici: se fosse proprio indispensabile andare a votare, noi chiediamo ai partiti, soprattutto quelli di ispirazione cristiana, coerenza e trasparenza nelle allenze». Un messaggio lanciato al cosiddetto Terzo polo, l'alleanza Fini-Casini-Rutelli, che Costalli si augura «non sia soltanto un cartello del no, un progetto che ha il solo scopo di far cadere Berlusconi. E a Casini diciamo: stai attento alle alleanze: Fini è il cavallo di Troia del mondo cattolico». Per il futuro, però, il Movimento punta alla ricostituzione di «un'area politica di ispirazione cattolica, alternativa alla sinistra». La sensazione dei 300mila iscritti al movimento, infatti, è che si vada incontro a una stagione di trasformazioni. Anche perché la sinistra, «con sporadiche eccezioni, come Fioroni» è ormai in mano ai relativisti. E la destra, già indebolita dalla sua identificazione con il leader Berlusconi, si è ulteriormente lacerata nello scontro con Fini. Bisogna, insomma, che i cattolici scendano di nuovo in campo, tornino guelfi». E che ripartano da quanto di buono è attualmente presente nel panorama politico. «Va dato atto - sottolinea infatti Costalli - che la coalizione PdL-Lega, sui temi della bioetica e dei valori non negoziabili, è riuscita a resistere all'offensiva giustizialista revisionista dei relativisti. E va ricordato che nel centro destra ci sono cattolici e laici adulti, come Sacconi, che non possono essere messi in discussione né sotto il profilo etico, né etico né politico. E che rappresentano potenzialmente un punto di riferimento strategico per ogni eventuale evoluzione del centrodestra in senso partecipato e popolare».