"Maricica è morta per gli errori dei medici al Policlinico Casilino"
Non è morta per il pugno sferrato da Alessio Burtone. L'infermiera romena è deceduta a causa degli errori commessi dai medici del Policlinico Casilino. È questa la conclusione della perizia svolta dalla difesa del ragazzo che si trova in una cella di isolamento dal 18 ottobre scorso per aver colpito Maricica Hahaianu alla stazione dell'Anagnina. Dall'esame delle cartelle cliniche, gli esperti nominati dalla difesa di Burtone sono arrivati alla conclusione che «la morte della signora Hahaianau non può essere ritenuta conseguenza diretta dell'azione di Burtone». La difesa del ragazzo va anche oltre, sostenendo che la donna «è morta per le omissioni e le negligenze dei medici in fase rianimatoria». Secondo la perizia, i sanitari avrebbero prospettato ai parenti della donna che il familiare sarebbe uscito dall'ospedale nell'arco di pochi giorni. Il 12 ottobre, però, in base agli esperti della difesa, la situazione si è aggravata poiché la donna si era estubata accidentalmente. La mattina successiva, «a seguito di un abbassamento della pressione parziale di ossigeno», sarebbe emerso dalla visita neurologica, un «progressivo impegno cerebrale da edema che ha portato a un primo arresto cardiaco». Dopo due giorni il cuore della donna ha smesso di battere. Intanto ieri l'avvocato di Burtone, il penalista Fabrizio Gallo, ha chiesto al gip la scarcerazione del ragazzo. «Da quando è a Regina Coeli è in regime di isolamento, neanche fosse un mafioso o un terrorista. Chiedo al presidente della Regione Renata Polverini che si faccia un'indagine sulle responsabilità dei medici». Ecco la risposta del governatore: «Quando arriverà la richiesta, vedremo se la Regione è nelle condizioni di procedere per un'indagine». «Per noi non cambia nulla, siamo sereni e fiduciosi nella giustizia», hanno detto i familiari di Maricica attraverso il legale Alessandro Di Giovanni, alla luce della perizia depositata dai legali di Burtone. Insomma, in questa fase processuale si è aperta una vera e propria battaglia di perizia.