La mia prima volta in classe con soli inglesi
Dopola maturità s'è orientata verso la scuola di interpreti e traduttori. «Ma dopo un anno di studi, ho capito che avevo sbagliato - confessa - l'organizzazione era carente. Per esempio non avevamo il libretto o la tessera universitaria. Peccato perché i professori erano validi». E allora? «Sono approdata all'American University». Come? «Con il diploma di maturità, la pagella dell'ultimo anno e una lettera di raccomandazione della mia insegnante di liceo». E naturalmente un'ottima conoscenza dell'inglese? «Macché. A un livello scolastico. Ricordo ancora come mi tremavano le gambe il mio primo giorno qui. Entrare in una classe con tutti studenti americani. Stavo quasi per scappare poi mi sono detta: bisogna pure cominciare! Dopo quindici giorni mi ero integrata perfettamente». Che cosa studi? «Scienze della comunicazione». Differenze con i tuoi colleghi all'università italiana? «Qui non è dispersivo e ti aiutano a studiare, è una comunità piccola e ci conosciamo tutti. E poi sembra di stare in America. Parlo inglese 10 ore di seguito al giorno». Oggi che impegni hai? «Mi tratterrò al Media Lab fino alle dieci di stasera. Devo montare un cortometraggio che ho realizzato da sola per il corso di Digital Film Making». Il futuro? «Voglio andare a lavorare in Cina». N. P.