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Il sogno nel cassetto Reporter negli Usa

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Lapassione per gli States la coltiva da quando vi ha frequentato il quarto anno del liceo, grazie a un progetto di interscambio culturale. «Dopo la maturità ho deciso che dovevo mantenere alto il livello di conoscenza della lingua per potermi aprire una porta verso l'estero. E sono venuta a studiare qui. I miei erano perplessi, la laurea non ha valore legale in Italia. Ma questo è poca cosa rispetto ai vantaggi». E cioè? «Ti da le basi necessarie per lavorare, è un sistema pratico e meno passivo, basato sulla partecipazione. E poi potrò andare a fare master in grandi università americane e inglesi». Quindi la consiglieresti? «La scelta è da valutare se non si è sicuri di andare all'estero». Ci sono degli svantaggi, immagino? «Essendo pochi studenti può capitare che vengano cancellate delle classi perché non cc' un numero abbastanza alto di iscritti. Mi è successo recentemente con un corso di giornalismo gastronomico che non è più partito». In che cosa consisteva? «Imparare a scrivere recensioni sui ristoranti». E poi? «Se un insegnante deve allontanarsi non c'è un altro collega che può sostituirlo. Mi è capitato con il corso di scrittura on-line dello sport». N.P.

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