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Costruttori e operai insieme contro la crisi

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Sisono infatti riuniti in presidio a piazza Montecitorio le 14 sigle promotrici degli stati generali delle costruzioni (dall'Ance alle cooperative, da Confartigianato alla filiera dell'indotto riunita in Federcostruzioni e i sindacati, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil). Dall'inizio della crisi, secondo i dati diffusi durante la manifestazione, sarebbero stati persi, considerando l'indotto, 250 mila posti di lavoro che rischiano di arrivare a 290 mila nel 2011, con migliaia di imprese che hanno chiuso i battenti. «Mercati in recessione, crollo dell'attività, centinaia di imprese che chiudono, e quelle che resistono si destrutturato» ha commentato in una nota il presidente di Ance Lazio Stefano Petrucci. Le stime degli investimenti regionali in costruzioni per il 2010 indicano un valore di 7 miliardi e 829 milioni di euro per una contrazione in termini reali rispetto al 2009 del 2,5% con un calo rispetto al 2007 del 15,7%. «La conseguenza - ha sottolineato Petrucci - è una drastica riduzione dell'attività edilizia come dimostrano i dati provenienti dalle Casse edili. Nell'ultimo semestre monitorato, Aprile - Settembre 2010, le ore lavorate sono state infatti 34 milioni e 337 mila, ovvero 2 milioni e 300 mila in meno rispetto al semestre precedente (-6,3%) e circa 5 milioni in meno (-12,6%) rispetto allo stesso periodo del 2009: effetti pesantissimi sul tessuto imprenditoriale e sull'occupazione». Il presidente dell'Acer, Eugenio Batelli, denuncia come anche «il Lazio risente della crisi come tutto il Paese, ci sono scarse risorse per non dire nulle e ritardi nei pagamenti. La Regione non paga da 18 mesi ma c'è un ritardo di tutte le amministrazioni. Più che ritardo però non si sa quando pagano e le banche chiudono i crediti». Sull'argomento è intervenuto anche il sindaco Alemanno: «C'è un momento di crisi dell'economia che frena il settore edile e c'è la necessità di interventi d'urgenza. Il nostro impegno è di andare ad appaltare quello che è stato già finanziato dal Governo, dalla Regione e dal Comune».

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