Toppe sulle buche già da rifare
Asfalto a tocchi, che si può prendere in mano, buono per giocarci a ruzzola, se non fosse ancor più facile farci un ruzzolone. È questo il rischio, specie in motorino, con una buca come quella fotografata l'altra mattina sul Lungotevere dei Pierleoni davanti a piazza Gerusalemme, nella foto che vedete al centro pagina. Ma come le rattoppano le strade? Via Portunse, viale Trastevere e i Lungotevere - un percorso preso a campione dalla periferia al centro - sono stati riasfaltati, e alla grande. Ma bastano quattro gocce, e a novembre si sa che piove, e il manto si spacca, le toppe si sgretolano e l'asfalto torna ad essere di nuovo come grattugiato. Piazza Ippolito Nievo, col suo asfalto fresco di bitume, e già di nuovo spaccato, è un po' il simbolo del viaggio dei cronisti sguinzagliati col metro in mano a misurare le "toppe" stappate. E se prosegui per via Bargoni, ti metti le mani nei capelli, sembra una strada di Kabul. Bombardata come quella dopo, via Musolino, la strada dedicata al patriota garibaldino. E non è incuria. Gli interventi ci sono, eccome. Ma è la qualità che ti dà da pensare. E riasfaltatura su riasfaltatura sprofondano i tombini, che si trasformano in un pericolo, come a via Portuense, nel tratto prima di piazzale della Radio. Asfalto in disfacimento e buche, anche in II e III Municipio. E il disastro è diffuso a San Lorenzo. Colpa anche della pioggia, che ristagna perché un terzo di chiusini e tombini è ostruito. A via dei Salentini, vicino all'incrocio con la Tiburtina Vecchia, si è riaperta una buca al centro della strada nonostante i recenti tentativi di ricoprirla con «pezze» d'asfalto: durano fino all'acquazzone successivo. E nel punto in cui le due strade si incontrano c'è un laghetto che impedisce il passaggio a piedi. In via degli Equi, a San Lorenzo, alla confluenza con via dei Volsci, pezzi d'asfalto staccati dalle infiltrazioni d'acqua schizzano via fin sopra ai marciapiede al passaggio delle auto. In gran parte della zona i marciapiedi sono stati rifatti, ma la sistemazione delle strade si fa aspettare. «I marciapiedi li hanno finiti un anno fa, ma il resto lo hanno lasciato così. Sono lavori fatti male, con pendenze che hanno favorito la formazione di ristagni a ogni pioggia» si lamenta una passante all'incrocio semiallagato fra via degli Aurunci e via dei Latini. Ancora buche in via dei Sabelli, fra via dei Sardi e via dei Reti, dove ci sono anche diversi punti di cedimento dell'asfalto prossimi a diventare buche. Stessa cosa in via dei Marsi e in via dei Piceni. Altro giro, ma la musica non cambia. Fra il Verano e piazza Bologna, l'asfalto è spezzettato in zolle. E i pezzi saltano via al passaggio degli autobus. Accade su viale delle Province, iniziando dalla Tiburtina, o su viale Ippocrate, dove si sono aperte delle buche. L'asfalto si disfa anche accanto alle storiche mura cittadine e non lontano da Porta Pia, fra via Piave, via Calabria e via Sicilia, in zona piazza Fiume. Su via Dalmazia, in II Municipio, vicino a viale Regina Margherita, l'acqua piovana ha indebolito la carreggiata: la strada sembra quasi scollata dal fondo, e sussulta al passaggio dei bus. In zona corso Trieste, via degli Appennini presto sarà come un groviera. Piene di buche via Malta e via delle Alpi. E ancora viale Eritrea (vicino piazza Santa Emerenziana), via Collalto Sabino e piazza Volsino, con via Panaro. Va meglio all'Eur. La strada messa peggio è viale dell'Oceano Atlantico, nel tratto tra via Cesare Pavese e via Rhodesia, in direzione Laurentina, con quattro buche in 300 metri. Su via Ciro il Grande l'asfalto sta per cedere in più punti. Per finire, viale Europa, viale America, viale dell'Arte e viale dell'Artigianato, un tempo piene di buche, oggi presentano rattoppi qua e là. In molti tratti però si notano nuovi cenni di cedimento del manto stradale. (Ha collaborato Giulia Bianconi)