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Nella terra dei Vangeli

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diTIBERIA DE MATTEIS Vuole porsi agli antipodi del reality show, ma anche del documentario il nuovo programma televisivo «6 in cammino», un teleracconto di viaggio che coinvolge sei ragazzi veri in un'esperienza autentica, vissuta lungo le strade della Terra Santa alla scoperta di sé e dei luoghi della spiritualità. Ideato e commissionato da Turner Italia con la produzione esecutiva dell'Antoniano di Bologna, questo format innovativo verrà trasmesso su Boing, il canale per ragazzi più seguito d'Italia con un'audience di 18 mila famiglie, a partire dal 5 dicembre e fino al 13 febbraio in 10 puntate di mezz'ora ciascuna, ogni domenica alle 14.30, e dal 23 dicembre al 1° gennaio tutti i giorni in prime time alle 20.50. Girato in quattordici giorni di itinerario a marce serrate fra Israele e la Palestina, coinvolge i cinque ragazzi Sara Porqueddu, che intona anche la sigla, Maria Chiara Chionsini, Riccardo Candido, Carlotta Palaferri, Pietro Fochi, di età compresa fra i 15 e i 18 anni e tutti digiuni di presenza in video, capitanati da Manolo Martini, già conosciuto per aver condotto «Trebisonda» su Rai Tre. La selezione è avvenuta fra cinquanta adolescenti che dovevano risultare molto normali anche se dotati di forte capacità di reagire alle sollecitazioni. Si prevede, infatti, che i protagonisti condividano con il pubblico le emozioni suscitate dalle varie tappe del viaggio, anche prendendo in mano la telecamera per fornire le loro riprese personali. In ogni luogo si ambienta la lettura del passo evangelico che vi corrisponde in una modalità aperta ed esplicita che prescinda dal credo religioso individuale. «È l'espressione coraggiosa di una televisione di qualità, troppo spesso evocata e raramente presente nei palinsesti» ha dichiarato Jaime Ondarza, aministratore delegato di Turner Italia e responsabile editoriale di Boing Tv. «Ci sembrava un atto doveroso verso il nostro pubblico perché siamo convinti che la famiglie italiane siano desiderose di proposte intelligenti e ricche di senso, più di quanto si creda. Non possiamo pensare agli spettatori come a uno stuolo di bestioni: si possono suggerire contenuti profondi senza sfuggire alla sfida degli ascolti». Lo scopo non è catechizzare, ma creare curiosità da approfondire nelle sedi più appropriate. Ci sono momenti di sicuro impatto come il soggiorno in un kibbutz, l'incontro con le suore che allevano i figli abbandonati dai musulmani, la lettura del Vangelo con i piedi a mollo nel Lago Tiberiade e tutto il backstage può essere consultato via internet sul blog di Manolo Martini.

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