Salvi posti barca e lavoro

CosimoBove NETTUNO Il rischio fallimento per il porto turistico Marina di Nettuno è scongiurato. I 950 posti barca sono salvi e i titolari non saranno costretti a traslocare altrove. L'assemblea dei soci ha votato all'unanimità l'aumento del capitale sociale per cinque milioni di euro, da versare nelle casse della società per azioni in tre tranche: il 40% entro i prossimi venti giorni, un altro 40% alla fine di marzo 2011 e il restante 20% entro il 30 giugno. In pratica, ogni socio verserà un euro ad azione. Una scelta inevitabile: «È quanto dovuto dai soci per il prolungamento dell'utilizzo dei beni sociali di 28 anni», ovvero il rinnovo della concessione demaniale. «Finalmente siamo riusciti a tranquillizzarci un po' - spiega il presidente del Marina di Nettuno, Umberto Pineschi - anche nella situazione con le banche. Sicuramente dopo un periodo buio possiamo dire che la Marina si è risvegliata, e lo testimonia la presenza all'assemblea dei soci di gente che non si vedeva da almeno vent'anni. Ora speriamo nel dissequestro veloce dell'area da parte della Procura di Velletri, così potremo ripartire davvero (il sequestro è avvenuto per la presunta difformità tra la concessione rilasciata e i lavori poi effettuati, ndr)». Dopo mesi di buio, quindi, tira aria nuova tra i pontili della Marina. L'aumento di capitale deliberato dall'assemblea dei 950 soci servirà a dare nuova linfa a una società che dovrà prima di tutto estinguere il debito nei confronti della Antares, la ditta che ha effettuato i lavori d'ampliamento del porto e che vanta nei confronti della spa un credito di 3,6 milioni di euro ancora da saldare. Gli operai dell'Antares, un mese fa, hanno manifestato ripetutamente davanti all'entrata del porto. Infine, il cda della società ha visto l'ingresso di sei nuovi membri: Palmira Petrucelli, Carmelo Ammasseri, Claudio Carnevali, Arnaldo Gastaldi, Gino Rossi e Antonio Libri.