Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Lancio dei rifiuti nell'orto del vicino

default_image

  • a
  • a
  • a

CosimoBove ANZIO Una vera e propria guerra dei cassonetti è in corso a Lavinio. Teatro della sfida via delle Nereidi, dove Luigi Pellitteri, proprietario di un appartamento al civico 28, ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa dopo essere stato in conflitto per anni con residenti della zona e con il Comune di Anzio. «Questa era la casa dove mio padre aveva trascorreva le vacanze - spiega - ma da anni ciò non è più possibile. Solo perché ho chiesto più volte al municipio di togliere dei cassonetti. Non si poteva vivere in quelle condizioni, con cumuli di spazzatura, sporcizia e alcune volte fiamme che propagavano fin sopra l'albero del giardino. Senza considerare che molte volte l'immondizia cadeva nel cortile. Così ho deciso di presentare diverse denunce per far rimuovere i cassonetti da qui davanti, ma una volta tolti è iniziato l'incubo vero e proprio». Già, perché nonostante i cassonetti siano stati rimossi (ce ne sono altri a cinquanta metri di distanza, ndr), la situazione se possibile è anche peggiorata rispetto al passato. La spazzatura oggi campeggia nel cortile del signor Pellitteri, e nonostante una serie infinita di denunce e risarcimenti danni chiesti al Comune, niente è cambiato negli ultimi mesi. Anzi, sul cancello di casa è apparsa una scritta che spiega meglio di tante altre parole il motivo di quanto sta accadendo. «Rivogliamo i secchioni». Come a dire che fino a quando i cassoneti non verranno rimessi, la casa al civico 28 verrà usata come discarica. «Non solo - continua Pellitteri - perché nell'ultima settimana hanno persino rotto il citofono di casa e lo hanno gettato dentro assieme alla spazzatura. Quasi un segnale». «Ormai per me è diventata una questione di principio: voglio che chi sta gettando l'immondizia dentro casa mia paghi», sottolinea Pellitteri. «Un anno fa mio padre era arrivato persino a voler vendere casa, ma l'agenzia immobiliare gli spiegò che in queste condizioni, e cioè con l'immondizia che viveniva gettata quotidianamente, il valore di mercato era ai minimi storici, così decise di rinunciare alla vendita. Ora non vogliamo più vendere. Anzi. Abbiamo consultato un avvocato che ora si sta occupando di presentare denuncia con tanto di richiesta di risarcimento danni al Comune di Anzio». «Non si può vivere in queste condizioni senza che nessuno alzi un dito», s'arrabbia Pellitteri, deciso a farla passare liscia agli sporcaccioni che gettano immondizia in casa d'altri.

Dai blog