I ladri ci riprovano ed espugnano casa Menez

Dopo il colpo sfumato a febbraio, l'altro ieri notte i ladri sono tornati nella casa di Jeremy Menez, il talento francese in forza alla A.S. Roma. E stavolta senza fallire. Ingente il bottino: oltre centomila euro tra contanti e gioielli. Ancora un furto in villa, ancora un calciatore nella rete dei banditi. Il trequartista, che veste la maglia numero 24, era nella sua casa di via Alcamane, all'Infernetto, con una coppia di amici quando – svegliato dai rumori intorno alle 2,30 – ha notato alcuni cassetti aperti in salotto e l'ammanco di orologi, soldi e gioielli. In mano ai carabinieri del gruppo di Ostia, chiamati ieri mattina dallo stesso giocatore, poche impronte lasciate in casa dai ladri riusciti a fuggire senza esser visti. Come già era successo quasi un anno fa all'altro giallorosso francese Philippe Mexes, vicino di casa del collega derubato l'altra notte, i malviventi sarebbero entrati nel villino senza scardinare porte né finestre. Gli investigatori indagano ora su chi, all'interno del residence «I Triangoli», dove vivono entrambi i calciatori, gestisce le chiavi dei villini: tutti dotati di sistema di allarme e sorvegliati da un servizio di vigilanza privata. Menez, che ieri si è comunque recato a Trigoria per gli allenamenti, aveva già subito un tentativo di furto quasi un anno fa. Pochi minuti prima di mettere a segno il colpo in casa Mexes, i ladri avevano infatti provato ad entrare nel villino di «Houdini». Spaventati però da qualcuno o da qualcosa abbandonarono in quell'occasione l'impresa, svegliando comunque la giovane moglie quella notte sola in casa con i bambini. Riguardo al valore esatto della refurtiva e alla dinamica del furto sarà la denuncia, che Menez non ha ancora presentato, a far luce sugli elementi ancora poco chiari. Impossibile al momento per gli investigatori immaginare anche solo il numero dei ladri che l'altra notte sono entrati nel villino dileguandosi con un capitale fatto di borse, soldi, orologi, bracciali e anelli. La speranza è che le telecamere, all'esterno del residence abitato da calciatori, imprenditori e moltissimi arabi, possano aver ripreso la loro fuga.