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Dopo la laurea subito sul palcoscenico

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AllaLink University of Malta c'è pure una laurea triennale in Arti performative, anzi Performing Arts. È la Link Academy, una novità nel panorama italiano. Il direttore artistico è Alessandro Preziosi. Coadiuvato da Tommaso Maffei, eserto di coordinamento editoriale, che cura cioè i rapporti tra l'accademia e il mondo del lavoro, e Aldo Allegrini, esperto di organizzazione teatrale da vent'anni. «La mission dell'accademia - spiega Maffei - è prima di tutto favorire i rapporti tra accademia e mondo del lavoro». Un esempio pratico? «Nel maggio scorso abbiamo realizzato il saggio di fine corso del terzo anno al Teatro Vascello. Quest'anno lo stesso spettacolo è in cartellone. Si tratta de «La donnola sotto il mobile bar» un omaggio a Harold Pinter. Così questi ragazzi neolaureati già si misurano con il pubblico. Il saggio, nato come bando di prova e realizzato all'interno dell'accademia è andato sul mercato. E questa è un'innovazione». Ancora un'impostazione anglosassone... «Il corso è complesso: 800 ore di formazione in due semestri, di cui circa il 40% è in lingua inglese con professori di teatro madrelingua. Noi puntiamo a una formazione a tutto campo che privilegi una sorta di umanesimo. Noi vogliamo prima l'uomo, poi l'attore e trasferire un bagaglio culturale che resti, a prescindere dal futuro lavorativo. Insomma dall'Academy deve uscire un grande professionista della comunicazione dello spettacolo». Che sappia recitare pure in inglese... «Abbiamo rapporti con la London Academy Lamda e da questo percorso nasce una consapevolezza: andiamo verso un mondo euroepo e il mercato italiano dello showbiz è ristretto. I nuovi talenti devono misurarsi in questo scenario globale. Saper recitare in quella lingua, saperla utilizzare con la giusta pronuncia è una marcia in più». Ci sarà la possibilità di stage anche durante i corsi? «Da quest'anno abbiamo attivato una collaborazione con il Chiostro del Bramante. Perché la nostra intenzione è invadere nei luoghi cittadini, far dialogare le arti, creare un'interdisciplinarietà. Così i nostri ragazzi faranno workshop, organizzeranno happening e spettacoli teatrali all'interno della struttura museale. Questo è antiaccademia». A proposito di contenuti? Pensate a sperimentare, alle novità degli ultimi tempi? «A dire il vero il patrimonio che noi abbiamo a disposizione non ha avuto un grande slancio negli ultimi venti anni. La scelta di Pinter è una prova. In una delle scene facciamo un omaggio al film Gomorra: due killer britannici parlano napoletano. Non è tanto il contenuto che c'interessa ma la tecnologia. Facciamo corsi di drammatizzazione cinematografica e fotogenia». Come si accede all'Academy? «Dopo una forte selezione. Però organizziamo pure corsi propedeutici gratis per saggiare prima. Da quest'anno abbiamo cominciato pure la formazione post laurea con i master di regia e scrittura creativa e Direzione organizzativa eventi dal vivo. Per attori, autori, registi e produttori di spettacolo a 360 gradi». Nat. Pog.

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