Guasti e incidenti bloccano i pendolari
Un'anzianache cade sulle rotaie della stazione Termini e un guasto alla linea elettrica tra le stazioni Maccarese e Aurelia bloccano la linea ferroviaria Roma-Civitavecchia. È il binario in direzione della Capitale, spiegano dalle Ferrovie, ad avere un problema tecnico per la caduta della «linea aerea». Ma i disagi si verificano lungo tutti e due i sensi. E la giornata dei pendolari si trasforma in un attimo in incubo quando, intorno alle 17, salta la corrente. Da Roma il treno sulla linea «sm5» delle 17.35 non parte. Chi deve uscire dalla Capitale guarda nervosamente l'orologio. Si chiede cosa succede. Poi arriva la comunicazione dagli altoparlanti: c'è un problema, la partenza è posticipata. A quando? Impossibile dirlo. «Sono qui da più di un'ora - dice Daniela quando sono ormai le 18 passate - e spero almeno di tornare a casa per cena». I pendolari intanto si accalcano. A quelli delle 17.30 si aggiungono i viaggiatori che devono prendere il treno successivo. Arrivano, vengono informati del ritardo e si rassegnano. «Vedremo se partiremo - dice sfiduciato Giorgio mentre fuma l'ennesima sigaretta sulla porta del vagone - e in ogni caso saremo tutti affollati perché ora il treno deve contenere i passeggeri di due orari». E non ha torto. La «profezia» si avvera. Quando finalmente il capostazione annuncia la partenza i vagoni sono stracolmi. Sono le 18.59. Un'ora e mezza di attesa prima di lasciare la stazione San Pietro. Mentre anche sulla linea Viterbo-Roma Ostiense c'è un guasto tecnico alle porte di un treno (in prossimità della stazione Balduina) che rallenta il traffico e viene risolto solo dopo aver causato 56 minuti di ritardi. Sembra la fine di un pomeriggio convulso. Eppure il peggio deve arrivare. Ore 19.30. Alla stazione San Pietro arriva la seconda grande ondata di pendolari che deve partire per Civitavecchia. Il treno non c'è. Non arriva e non può caricare i viaggiatori per riportarli a casa. Perché il guasto alla linea elettrica a Maccarese non è ancora risolto. I vagoni non arrivano a Roma. Arriva invece altra gente. L'attesa, nervosa, continua. Il capostazione dà il colpo di grazia: «Hanno appena soppresso quattro treni verso Roma». È il disagio totale. Centinaia di persone occupano la stazione San Pietro senza poter ripartire. Ed è così fino alle 23, quando finalmente arriva un treno che riporta a casa i pendolari «sopravvissuti» all'attesa. Poi, solo in nottata, il ritorno alla normalità. Dopo l'odissea. Fab. Per.