Vincenzo Bisbiglia Il capitano di vascello Fedele Nitrella è il nuovo commissario dell'Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta.
Nitrellava così a sostituire il presidente uscente Fabio Ciani, deposto dal ministro Matteoli dopo quasi due mesi di indagini governative sul suo operato. A pesare sulla decisione del ministro almeno due dei dodici punti contestati nel documento inviato a Molo Vespucci il 24 settembre scorso, riguardanti soprattutto il tentativo di allargamento della pianta organica dell'ente, con la famosa vicenda dei due autisti voluti da Ciani. Il neo commissario Nitrella ha preferito evitare dichiarazioni, «per rispetto del presidente uscente», mentre Ciani ha parlato attraverso il suo ufficio stampa. In particolare, l'ormai ex numero uno ha fatto sapere di aver «già dato mandato ai miei legali di predisporre il ricorso al Tar per chiedere la sospensiva contro il commissariamento. Prendo atto – ha continuato, in accesa polemica con Matteoli - di quella che probabilmente sarà una delle ultime decisioni del Ministro, vista l'evoluzione del quadro politico nazionale. Le motivazioni del decreto poggiano su basi decisamente fragili. Si tratta esclusivamente di un fatto politico». Dal canto suo l'assessore regionale ai Trasporti, Francesco Lollobrigida, si è limitato a fare gli auguri di buon lavoro a Nitrella. Cauto, ma soddisfatto, il sindaco di Civitavecchia ed ex presidente dell'Authority, Gianni Moscherini. «Se il ministro – ha affermato - ha proceduto al commissariamento, avrà avuto sicuramente motivazioni tecnico-gestionali valide. Mi faceva piangere il cuore constatare un progressivo degrado di questo porto nel quale Ciani non ha mai creduto. Faccio tanti auguri al commissario Nitrella e sono convinto che da domani ricomincerà la prosecuzione di una grande avventura». Il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, prende atto «della decisione del ministro, ma auspico che si possa arrivare in tempi brevi alla nomina del nuovo presidente». Antonio Raimondi, primo cittadino di Gaeta, si augura invece «che non sia stata una decisione politica derivante dalla situazione governativa. Ci saranno stati dei buoni motivi, ma in fondo luglio era vicino».