Sequestro record di cocaina
.Dieci quintali di polvere bianca purissima, il carico più grande negli ultimi quindici anni. Mille panetti da un chilo ciascuno destinati al nord Europa. In soldi, circa 250 milioni di euro. La droga era nascosta in un cointainer a bordo di una nave mercantile italiana partita dal porto di Santos, in Brasile, e arrivata nello scalo di Gioia Tauro, in Calabria. Lo hanno scoperto i carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci del colonnello Lorenzo Sabatino, coordinati dal Reparto operativo comandato da Salvatore Cagnazzo. Due settimane fa arriva la segnalazione dal Soca britannico: il Serious organized crime agency, contro la criminalità organizzata. Gli investigatori di Londra avvisano il Comando provinciale capitolino diretto dal colonnello Maurizio Detalmo Mezzavilla che dalle loro informazioni una nave mercantile battente bandiera italiana dovrebbe giungere in un porto dello Stivale con un carico di cocaina fornita dai trafficanti colombiani. Sotto la regia della Direzione distrettuale antimafia di Roma guidata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, i militari organizzano quattro gruppi che vanno a presidiare gli scali marittimi di Genova, Civitavecchia, Gioia Tauro e Messina. Controllano la documentazione che accompagna i container, collaborano anche gli esperti del Servizio antifrodi doganali, lo Svad. Alla fine la tenacia li premia. A Gioia Tauro i carabinieri, in collaborazione coi colleghi di Reggio Calabria, intercettano un carico definito "fantasma": sulle carte non figura il destinatario e risulta incerto anche il contenuto. I vigili del fuoco aprono la grossa scatola metallica: all'interno 40 telai di carrelli agricoli. Li passano allo scanner che rileva la presenza di oggetti nella parte cava delle assi portanti. I pompieri segano il ferro e trovano la cocaina nel cellophane. Ora le indagini proseguono.