Barricate dei sindacati Il Pdl: posti raddoppiati
Il Pdl fa quadrato attorno ad Alemanno mentre i sindacati fanno la voce grossa e gridano allo scandalo. L'intenzione manifestata dal sindaco di non aprire nuovi asili nido scatena il finimondo. Il segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Claudio Di Berardino va giù duro: «In un momento di crisi quale quella che la Capitale sta attraversando continuare a favorire i privati a danno del sistema pubblico è una scelta socialmente sbagliata e quanto mai inopportuna. Già sono tante le esternalizzazioni dei servizi che hanno comportato la riduzione dei diritti e delle retribuzioni del personale e rinunciare a costruire asili nido comunali non produrrà di certo alcun risultato favorevole né per i lavoratori né le famiglie. Non si può pensare di abbattere i costi a scapito del diritto dei bambini a un servizio di qualità». La Fp Cgil, in una nota, rincara poi la dose: «Le parole di Alemanno sono assolutamente inaccettabili. Continuare a pensare che il tema del diritto agli asili sia un problema di costo del personale e non un diritto di cittadinanza ci preoccupa fortemente. Con meno risorse non solo si paga meno personale, ma si paga personale meno qualificato. I 7000 euro l'anno di cui parla Alemanno stanno molto al di sotto dei costi calcolati dal Cnel per la gestione degli asili: significherebbe pagare il personale la metà di quanto oggi viene pagato un dipendente del Comune. Se è questa la via che si vuole seguire, gli asili di Roma che, finora, hanno rappresentato un elemento di vanto per questa Amministrazione diverranno dei parcheggi». Negativo anche il giudizio del segretario generale provinciale della Uil Fpl, Claudio Tulli: «Il Comune dovrebbe dare l'esempio e favorire l'apertura degli asili nido. Non siamo d'accordo con le intenzioni di Alemanno. Al contrario andrebbe incentivato il welfare aziendale: ogni impresa dovrebbe aprire asili nido, dando così una risposta alle donne lavoratrici. E il Comune dovrebbe essere la prima azienda ad aprire asili nido aziendali: avrebbe dipendenti sicuramente più soddisfatti. Gli asili nido sono quella risposta che serve alle famiglie in una società che offre pochissimi servizi». Per il leader de La Destra Francesco Storace «le proposte vanno giudicate in base ai contenuti. Il tema piuttosto è come sviluppare e aumentare i servizi sociali. Nel caso degli asili nido partendo ad esempio dall'accesso, che andrebbe garantito prima agli italiani e poi agli stranieri». Duro il centrosinistra. Per i consiglieri comunali del Pd Masini e Puglisi «Alemanno e la Gelmini distruggono la scuola. Avevamo già capito dal bando per l'assegnazione ai privati di asili nido realizzati con fondi pubblici, quale sia la concezione del sindaco Alemanno dei servizi educativi per l'infanzia. Attraverso la chiusura alla costruzione di nuovi nido comunali e il ricorso alla convenzione con i privati si mette a rischio la qualità dei servizi, che proprio l'amministrazione comunale deve garantire». Secca la replica del centrodestra. Per il presidente della commissione Scuola di Roma Capitale Antonio Gazzellone «l'offerta è aumentata negli ultimi due anni. Non ricordo due anni e mezzo fa, al nostro insediamento, di non aver trovato lunghe liste di attesa per gli asili nido, né tanto meno di alcuna successiva chiusura da parte di questa amministrazione. Tuttavia, al contrario, è stato possibile aumentare l'offerta complessiva tra pubblici e convenzionati di ben 5 mila posti».