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Divieto di espatrio per il pirata della strada. Ma lui non si trova

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Diecigiorni dopo l'identificazione dell'automobilista che travolse e uccise il motociclista Michele Bartoccioni, architetto romano di 26 anni, la magistratura ha emesso le misure cautelari, il ritiro del passaporto e di ogni altro documento idoneo a lasciare il paese. Ma il figlio dell'addetto militare dell'ambasciata dell'Ecuador, Luis Gabriel Castro Cevallos, 28 anni, accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso, sembra sparito. Gli uomini del I Gruppo lo hanno cercato al suo indirizzo al Trionfale, all'ambasciata, ma non hanno potuto notificargli il provvedimento, consegnato solo al suo avvocato. Almeno per ora. La notte del 1° novembre, intorno alle 4,30, all'incrocio tra via Goito e via Cernaia, il ragazzo alla guida di un'Alfa Romeo 156 con targa diplomatica ha travolto e il motociclista lasciandolo ferito a terra, morto poco dopo in ospedale. L'attività investigativa dei vigili urbani è partita dalle testimonianze di alcune persone che si trovavano all'incrocio. Fondamentali le immagini riprese da alcune telecamere presenti nella zona. Incrociando le une alle altre, il 2 novembre gli agenti hanno individuato l'auto, una Alfa Romeo 156 di colore grigio, danneggiata nella parte anteriore sinistra e con il parabrezza rotto, tutti danni compatibili con l'impatto. La sera successiva al Commissariato Flaminio si è costituito il pirata. Davanti ai poliziotti il ragazzo avrebbe chiesto scusa per l'accaduto sottolineando di «non essersi reso conto di quello che aveva fatto». Ieri le misure cautelari del magistrato. La notifica all'interessato però non è stata possibile. F.D.C.

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