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Dubbi sulla stanza del rogo Inchiesta sul Bambino Gesù

I vigili del fuoco sul luogo del rogo

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Sarà al centro di una inchiesta parlamentare l'incendio divampato l'altro ieri pomeriggio poco dopo le 15 nel reparto di Rianimazione dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, al Gianicolo. Il presidente della Commissione parlamentare Errori sanitari, Leoluca Orlando, ha richiesto al governatore del Lazio Renata Polverini la relazione sull'incidente. Una iniziativa di cui si dovrà verificare la legittimità: l'area dell'ospedale è extaterritorioale essendo Stato vaticano. «La rapidità dei soccorsi - sostiene Orlando - ha evitato la tragedia ma l'incendio ha messo in luce le precarie condizioni di sicurezza dell'intera struttura a cominciare dall'allarme antincendio che non ha mai scattato e dalle uscite di emergenza che, secondo quanto raccontato dai testimoni, si sarebbero perfino bloccate. Secondo quanto denunciano alcuni medici - prosegue - in alcuni reparti dell'ospedale mancherebbero perfino i maniglioni antipanico, le scale e le porte antincendio». A quest deficit d'impianto si aggiungono le voci di alcuni pompieri vaticani che nel tentativo di spegnere l'inizio di incendio avrebbero trovato all'asciutto i bocchettoni dell'acqua. L'ospedale ribatte punto su punto. «Innescato dal fumo, l'allarme antincendio è scattato immediatamente - sostiene il direttore sanitario, Massimiliano Raponi - come tutto il sistema di soccorso». Ieri mattina il comandante dei vigili del fuoco di Roma Massimo Gaddini ha fatto un sopralluogo nella stanza distrutta dalle fiamme. Il locale fa parte del padiglione «Pio XII» dove erano intubati nove piccoli pazienti, motivo per cui non hanno inalato fumo. L'interno è adibito ad archivio. Quindi le fiamme sono divampate in fretta. Non è ancora certa però la causa che lo ha provocato. Gli esperti dei vigili del fuoco non escludono alcuna ipotesi. Nella maggior parte dei casi il corto circuito nell'impianto elettrico spiega il disastro. Ma stavolta non è così. O almeno non sarebbe così evidente. Apparenza questa che ieri mattina ha alimentato un sospetto: a causare l'incendio forse un errore umano. Ma è una congettura. Dalle 9 di ieri il pronto soccorso dell'ospedale è stato riaperto. L'attività è regolarmente ripresa tranne l'Unità operativa di rianimazione, per la quale è stata attivata un'area alternativa di degenza. L'ospedale ionforma che migliarano anche le condizioni dei 48 intossicati. L'altra sera «quaranta sono già rientrati a casa o in servizio in ospedale, quattro (tre sanitari e il familiare di un bambino ricoverato) rimangono in osservazione ma le loro condizioni non sono preoccupanti».

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