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Silvia Mancinelli «Quel suv grigio correva come un matto.

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Sonogli unici scarni dettagli dell'incidente costato la vita a Paolo Cascavilla, 40 ani, di Vitinia, investito ieri mattina sulla Cristoforo Colombo mentre era in sella alla sua mountain bike. A fornire ai vigili urbani del XII Gruppo la sola testimonianza utile a ricostruire la dinamica dell'investimento, un passante che alle 6,30 si trovava nel punto in cui il ciclista è stato travolto e ucciso. Nelle sue parole anche le poche speranze di rintracciare il pirata della strada. I fatti ieri all'alba all'altezza del dodicesimo chilometro della Colombo in direzione Roma: a pochi metri dallo svincolo per il raccordo anulare la bici bianca del quarantenne è stata tamponata dal fuoristrada e trascinata per oltre venti metri sull'asfalto della corsia centrale. Sembra che l'uomo sia stato poi colpito da una seconda vettura che sopraggiungeva dopo il suv. Lo confermerebbero anche i primi esami medico-legali. Inutili i soccorsi prestati dai medici del 118 a Cascavilla, trovato a terra in una pozza di sangue: il ciclista è morto sul colpo. Difficilissimo risalire alla sua identità dal momento che la vittima, uscita di casa in tenuta sportiva, non aveva con sé i documenti. Fondamentale il cellulare, trovato dagli agenti in un taschino della giacca, e attraverso il quale è stato possibile contattare amici e parenti. «È sempre stato un ragazzo sfortunato. Una persona molto sensibile, un bravo ragazzo. Purtroppo ha avuto problemi di droga e di depressione - racconta un parente di Paolo - Usciva da due anni in bici perché non poteva guidare. Per me era un angelo». I rilievi, proseguiti per tutta la mattinata, hanno evidenziato la traccia di una frenata appena accennata, circostanza che potrebbe confermare la versione fornita dal testimone. E cioè che l'investitore sicuramente si è reso conto di aver travolto una persona ma ha preferito far perdere le sue tracce dopo averlo trascinato per parecchi metri e averlo abbandonato sull'asfalto. Non è escluso che la scena sia stata ripresa da alcune telecamere che si trovavano nei pressi. L'incidente di ieri è solo l'ultimo costato la vita a un ciclista sulla Colombo: inutili ad oggi le proteste sollevate da anni da residenti e comitati di quartiere che chiedono a gran voce una pista dedicata agli amanti delle due ruote.

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