Un miliardo per Tor Bella Monaca
.Una protesta squisitamente politica che poco c'entra con il progetto di riqualificazione di Tor Bella Monaca, presentato ieri dal sindaco Alemanno a Tor Vergata. Si tratta del progetto di riqualificazione periferico più grande e impegnativo degli ultimi decenni. Oltre un miliardo di euro. Una sfida non solo economica ma politica, sociale e architettonica. Non a caso, la progettazione è stata assunta a titolo gratuito dall'architetto lussemburghese Leon Krier. Ambizioso l'obiettivo: demolire le 14 torri di Tor Bella Monaca e ricostruire palazzine di tre e quattro piani. Serrati i tempi: due anni per completare l'iter amministrativo, costruzione delle prime nuove case tra tre anni, completamento dei lavori in 5 anni. Impressionanti i numeri della trasformazione: si passerà dagli attuali 2 milioni di metri cubi a 3,5 milioni; da 77,7 ettari di aree edificate a 96,7 ettari. I metri quadrati di superficie utile lorda passeranno da 628 mila a oltre un milione. I residenti aumenteranno dagli attuali 28 mila a 44 mila. «Ciò che stiamo facendo oggi lo guarda tutto il mondo, per vedere se si può buttare giù una periferia brutta e degradata per farne una nuova e bella - ha detto Alemanno - Per ripulire il quartiere ci servirebbero quasi gli stessi soldi che per ricostruirlo. Le torri stanno cominciando a crollare. Magari non domani, ma crolleranno. Le nostre - ha concluso il sindaco - non sono idee campate in aria». Ma le idee per trasformarle in realtà hanno bisogno di soldi e un miliardo di euro non è cifra che il Campidoglio può impegnare per intero. «L'idea è quella di costruire un altro po' di case per finanziare questa realtà - ha spiegato il sindaco - Passeremo da 76 ettari di edificato a circa 98 e un 20% in più che sarà costituito sia di case popolari che di mercato». Manforte, benedetto, è arrivato poi anche dalla Regione. «Dei 60 milioni di euro che abbiamo svincolato, posso dire che 10-15 milioni saranno per risanare lo straordinario quartiere di Tor Bella Monaca - ha annunciato la presidente del Lazio, Renata Polverini - In questa riqualificazione voglio metterci la faccia insieme al sindaco. La Regione c'è con gli strumenti e con l'intenzione di fare velocemente». I motori insomma sono caldi. Anche se, come ha ribadito ancora Alemanno parlando alla platea dove erano presenti anche i residenti, il progetto diventerà realtà soltanto con il consenso dei diretti interessati. «Da domani (oggi ndr) il Municipio VIII aprirà un centro di ascolto e di confronto dove tutte le associazioni e i cittadini potranno informarsi e confrontarsi sul progetto - ha annunciato il primo cittadino - da qui al 30 novembre, giorno in cui si terrà un'assemblea presso il Municipio, tutti coloro che vogliono in quella sede interloquire si possono iscrivere presso il Municipio. Alla fine, dovrà esserci un vero e proprio referendum fra chi realmente abita a Tor Bella Monaca per verificare se la maggioranza dei residenti vuole la riqualificazione e la demolizione dei vecchi stabili». Una sfida nuova e impegnativa quella lanciata, quasi a sorpresa, dalla giunta Alemanno che, vinta o persa, è destinata comunque a rimanere nella storia della Capitale.