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Storie di puntate tra fissazioni soldi e delusioni

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25delle fortunate quote sono rimaste tutte in casa ed hanno arricchito più famiglie. Il viaggio nel paese sulla riva del Mar Tirreno, ci porta a conoscere le storie degli abitanti. Storie di tutti i giorni, di gente comune che adesso, per pura casualità, rimbalzano sui tg di tutta Italia. Intervistati, ricercati, super fotografati proprio come delle vere star. I più discreti, che inizialmente avevano evitato di uscire allo scoperto, stanno cedendo al fascino delle telecamere ed alle luci della ribalta. Luigi Toscano, parcheggiatore, volto storico tra gli sperlongani. «Da oggi la mia vita è cambiata ma continuerò a lavorare». Grazie a lui è cambiata anche quella dei suoi amici. E' stato lui a convincere altri amici ad acquistare le quote del sistema. Era convinto della riuscita. E' un sensitivo, un giocatore incallito e percepiva fortissima la possibilità di una vittoria. E' stato lui ad aquistare le prime quote del sistema e poi ha portato la ricevuta per strada ed ha convinto tutti gli altri a giocare. E' un appassionato e sa di essere fortunato. «Gioco sempre tutto quello quello che ho in tasca. sono fortunato ed anche se non sempre vinco, mi piace giocare» Raffaele Ilario, da ieri il tabaccaio più famoso d'Italia, aveva inizialmente dichiarato di non aver acquistato quote del sistema. Invece una quota l'ha tenuta, sempre su consiglio del suo amico Luigi. Non per se, naturalmente ma per la nonna ottantenne che, seduta su una panchina di fronte al mare, dice: «Non voglio tenere nulla della vincita. Regalerò tutto ai miei figli» che sono, appunto, i proprietari della tabaccheria. Anche Salvatore, ex commerciante, ci ha provato. Ha speso tutti i soldi della sua pensione, pochi in realtà, nella ricevitoria sbagliata. «Ho giocato tutto quello che avevo - ci racconta con l'amaro in bocca. Gioco ogni giorno al gratta e vinci ma con un jackpot così alto non ho resistito e mi sono fatto prendere dalla mano. Questo mese ho speso tutto ma le quote fortunate io non sono stato capace di acquistarle». Giovanna Di Nitto. "Gioco ogni settimana ma questa settimana ho avuto l'influenza e non sono uscita. Ora mi sento peggio di prima. Non posso credere di aver perso un'occasione simile. Sono parole frequenti che tutti ripetono battendo i piedi a terra. Non mancano poi alcuni vincitori che, passata la sbronza, capiscono di aver esagerato e ritrattano. Forse impauriti, forse pentiti per aver parlato troppo, tornano alla realtà dopo 24 ore di pazza euforia e rinsaviscono: «Non abbiamo vinto, altrimenti non staremmo qui con la bottega aperta». Vedremo però tra qualche giorno. Forse, le serrande abbassate dei negozi ci diranno la verità.

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