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Sventato sequestro al campo nomadi

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.Questa volta tra un gruppo di slavi e la famiglia di una ragazza romena. Gli stranieri sono arrivati davanti alla baracca della giovane di 19 anni per portarla via. Armati di coltelli, bastoni e spranghe di ferro si sono presentati nella casetta di legno del campo rom alla Magliana con l'intenzione di sequestrare la romena dalla sua famiglia e far perdere le tracce. Ma la reazione dei parenti della ragazza ha impedito che gli slavi raggiungessero il loro obiettivo. È infatti scoppiata una rissa, durante la quale è stato versato altro sangue nell'accampamento: a una ragazza è stato fratturato il setto nasale e ne avrà per almeno 30 giorni. Grazie alla difesa dei familiari e all'arrivo della volante della Polizia di Stato è stato evitato il peggio. Appena gli slavi hanno visto la pattuglia della Polizia si sono messi in fuga, scappando tra le baracche del campo. Due di loro, però, sono stati bloccati e arrestati dai poliziotti all'esterno della recinzione dell'accampamento. Per loro si sono così aperte le porte del carcere con le accuse di tentato sequestro di persona, lesioni gravi ed evasione. Quest'ultimo reato perché uno dei due era agli arresti domiciliari proprio nel campo, ma per tentare di fuggire ha dovuto superare i confini dell'accampamento. «Non smetterò mai di ribadire che chi delinque e tradisce il rapporto fiduciario con la nostra Amministrazione non potrà avere nessun aiuto e nessuna forma di accoglienza - ha detto l'assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale Sveva Belviso - la Giunta Alemanno ha posto fin dall'inizio del Piano Nomadi, come condizione imprescindibile per la sua attuazione, quella di prevedere uno scambio paritario tra responsabilità, diritti e doveri fondato sul presupposto della legalità».

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