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Taxi e hotel restano vuoti

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DamianaVerucci Alberghi di tutti i livelli che hanno ancora numerose stanze disponibili. Tassisti che vedono diminuire drasticamente le chiamate rispetto allo scorso anno. Bar, ristoranti, esercizi pubblici e attività commerciali che non notano una grossa differenza tra questa settimana e la scorsa, per quanto riguarda il flusso turistico legato all'evento. Eppure è la settimana della Festa del Cinema di Roma, un appuntamento sul quale si scommette sempre quando si parla di indotto economico, di ritorno di immagine per la città. Allora ci si aspetta che Roma sia invasa dai turisti italiani e stranieri attirati dalle luci, dai riflettori, dalla presenza di star internazionali a spasso per le vie del centro. Quest'anno la Festa del Cinema sembra invece essere iniziata decisamente in sordina. I taxi viaggiano come al solito e l'incremento delle domande per aggiudicarsi un'auto bianca registrato lo scorso anno nel periodo dedicato al cinema, è un ricordo. «Non è difficile misurare l'andamento - spiega Loreno Bittarelli, presidente della cooperativa 3570 -: l'anno scorso nella settimana del Festival era praticamente impossibile rispondere alle chiamate che arrivavano dai luoghi "tipo" del Festival, come l'Auditorium e quartieri limirofi e gli alberghi in centro storico. Abbiamo registrato circa il 30% in più di chiamate nel 2009 rispetto ad una settimana normale di lavoro, mentre oggi saremmo sì o no a un +5%, che si spiega però a mio parere con una ripresa del turismo in genere a Roma, e non necessariamente al Festival del Cinema». Senza contare che le chiamate di questi giorni sono effettuate di rado dai luoghi dove si svolge l'evento. Non c'è stato il «tutto esaurito» neanche negli alberghi. Basta contattare cinque, sei hotel in centro di 5, 4, e 3 stelle per ascoltare dall'altra parte del telefono la stessa risposta: «Posti ancora disponibili nonostante il Festival del Cinema». In particolare il direttore di un quattro stelle che preferisce restare anonimo non fa fatica a puntare il dito contro l'evento definendolo «inutile e niente affatto produttivo economicamente». Quando gli chiediamo le ragioni di questo «sfogo» la risposta è altrettanto chiara: «Secondo lei un turista viene a Roma per il Festival del Cinema quando non si fa la minima pubblicità dell'evento in Italia o all'estero? Queste cose si devono organizzare e non lasciare all'improvvisazione e poi a mio parere quest'anno la protesta degli operatori del cinema davanti all'Auditorium ha fatto tutt'altro che bene all'immagine della città, ma soprattutto all'evento». Al di là dei pareri personali, l'umore degli albergatori resta comunque alto perché rispetto ad un paio di anni fa la ripresa del turismo nella Città Eterna è evidente. Ma non sembra essere legata all'evento cinema. A spiegare come stanno le cose ci pensa Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma: «È difficile dare dei dati anche se posso dire che dieci giorni fa c'erano più turisti in giro e che gli alberghi erano più pieni rispetto a questa settimana». Tuttavia, per Roscioli, una premessa è d'obbligo. «L'anno scorso il Festival coincideva con il periodo di alta stagione nella Capitale così che era davvero difficile trovare una camera in una qualsiasi struttura ricettiva. Quest'anno, invece, la settimana del cinema è stata fissata nel periodo di bassa stagione e questo di per sé non è certo un fatto negativo visto che posso ipotizzare che se non ci fosse stato il Festival avremmo avuto un maggior numero di camere vuote. Ma da qui a stabilire se ci sono più o meno turisti per merito dell'evento ci corre». Altro fatto da considerare, secondo il presidente di Federalberghi, è la modalità di prenotazione degli alberghi che avviene per la maggior parte ad opera di chi organizza l'evento, dunque «è quanto mai arduo dare adesso dei dati precisi di cui, tra l'altro, non ho conoscenza, piuttosto sono sensazioni». Le stesse che fanno dire agli esercenti dei pubblici esercizi in centro e nelle zone nei pressi dell'Auditorium, «di non aver notato un grande via vai di gente» come invece erano soliti notare negli anni passati. Anche in questo caso, però, Nazzareno Sacchi, presidente della Fipe-Confcommercio Roma, precisa: «L'anno scorso avevamo un dato molto più chiaro della presenza di turisti che sono venuti a Roma proprio per il Festival. Quest'anno, invece, la settimana del cinema coincide con il ponte del primo novembre e con una ripresa generale dei flussi turistici che non ci fa dire con esattezza se il maggior numero di presenze sia legato all'evento: parliamo di 300-400 mila presenze in più a Roma attese, perché quest'anno il primo novembre viene di lunedì e quindi ci sono 4 giorni di ponte». Di tutt'altro avviso Valter Giammaria, presidente di Confesercenti Roma e Lazio. «Presenze maggiori di turisti legate al Festival non le vedo e soprattutto non noto al momento un aumento degli acquisti per le vie del centro. Magari il Festival fosse in grado di far risalire anche i consumi, noi siamo favorevoli ad ogni tipo di evento del genere, ma il periodo è di crisi e purtroppo ad oggi non si vede l'uscita dal tunnel». «Evento irrilevante» per le vendite è giudicato, infatti, dalla maggior parte dei negozianti in centro, che non registrano un incremento delle vendite nonostante l'aumentato flusso turistico. «Da noi la Festa del Cinema non è arrivata - dice la signora Francesca, che gestisce un atelier in centro -, di eventi del genere ha forse più bisogno la politica che noi commercianti. Se devo comunque rispondere alla domanda se ho notato un aumento del via vai di gente in questi giorni che coincidono con la manifestazione, dico di no. Piuttosto c'erano molti più turisti un paio di settimane fa, ma si tratta sempre di gente che guarda le vetrine e non compra, quindi Festa o non Festa a noi commercianti poco importa».

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