Festa del cinema? Meglio lo struscio

.Chi sa che c'è, non sa dov'è, e chi sa dov'è non ci va, e preferisce lo struscio e lo shopping (anche se non compra) nelle strade simbolo di Roma nel mondo. Chi? I turisti, per esempio. La folla oceanica, arrivata da ogni dove, del mondo e dell'Italia, dal sud come dal nord, complice il lungo ponte della festa dei morti, che ieri ha invaso via del Corso, via Condotti, piazza di Spagna e vie limitrofe. Ma c'erano anche i romani, teenager alla prima uscita senza i genitori, come Giorgia e Federica, 14 anni, studentesse del IV ginnasio al liceo classico «De Sanctis», che l'Auditorium non sanno dove sia. E della Festa del cinema di Roma, edizione n. 5, non hanno mai sentito parlare nemmeno a scuola. Sconosciuto in parte anche alle famiglie a spasso coi figli. «So che c'è ma non so dov'è e comunque è meglio una passeggiata in centro» dice Valentina, 27 anni, che spinge il passeggino di Matilde, «e se almeno ci fosse stato Brad Pitt allora uno strappo alla regola l'avrei pure fatto» ammette. Ma l'unico Pitt almeno ieri era Michael. E non lo conosce nessuno. Una scappata al Festival invece l'avrebbero fatta volentieri Marilina e Gianluca, architetto lei, manager il marito. Ma i ragazzi «Francesca 13 anni e il fratellino Alessandro preferiscono scegliere cappellini e magliette da H&M». Festival rimandato. «Ci andremo quando i figli saranno maggiorenni». Insomma, a guardare il fiume di gente - e ascoltando quel che dicono -, almeno via del Corso e dintorni sono riuscite a scippare le folle adoranti ai vip sul red carpet. Anche perché di star sembra non essercene più. Keira Knightley, Eva Mendes e la madrina Valeria Solarino sono nomi sconosciuti. «Solarino chi?» ci chiede Ilaria, 18 anni, quando facciamo il nome. Si salva solo Nicole Kidman. Tutti sanno chi è. Ma «da quando s'è rifatta il labbro non mi piace più» stigmatizza il ritocchino un quindicenne di Zagarolo, Marco, col capello fashion, venuto a Roma per rimorchiare a piazza di Spagna insieme agli amici Manuel e Alberto di San Cesareo, e Giorgio e Massimiliano di Borgata Finocchio, tutti allievi dell'Itis «Fermi» di Frascati. Davanti alla Barcaccia interroghiamo tre sedicenni, Francesca, Ilenia e Silvia, studentesse del liceo psicopedagogico «Machiavelli». Sapete che c'è il Festival del Cinema? chiediamo. «Ma oggi?» rispondono. E ci sono i vip, andate a vederli? «Ma 'ndo stanno i vip?». All'Auditorium. Occhi sbarrati, la location non gli dice niente. Facciamo i nomi: Michael Pitt? «Passo» è la risposta. Idem per Valeria Solarino. C'è un film su Benazir Bhutto, primo ministro del Pakistan uccisa tre anni fa, ma non la conosce nessuno, nemmeno tra gli adulti. Ma la risposta simbolo la dà Massimiliano, adolescente dei Castelli romani. «Sai che in questi giorni c'è il festival del Cinema di Roma?» domandiamo. «Si lo so, sta a Venezia». Impreparati anche i turisti del sud. Nessuno sa dell'evento tra la scolaresca di 95 ragazzini di Azione cattolica, arrivati da Lizzanello (Lecce) insieme alle catechiste Mariella, Stefania, Nadia, Rita e Anna per l'incontro con il Papa a piazza San Pietro ieri mattina. Più preparati i turisti del Nord. Anche se pensano che l'Auditorium sia «dalle parti dell'Eur» almeno azzardano una risposta, che spesso non sanno dare i romani. E comunque «preferiamo goderci Roma» dicono Giorgia e Matteo, 23 e 26 anni, di Parma. E c'è di diserta per scelta. «Il cinema degli ultimi tempi è penoso, per vedere un buon film devi riprendere i Benigni e i Troisi di 20 anni fa» dicono quattro trentenni, appassionati di cinema (hanno appena comprato un dvd di Stanley Kubric "Barry Lyndon"), sono Saverio e Floriana (fratelli gemelli e Alessandro e Alessandra. La morale è che «la giacca di Patrizia Pepe adocchiata su internet è meglio del festival - dicono - A proposito, sa indicarci la boutique?».